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lunes, 28 de marzo de 2011

03.08 - Il plurale dei nomi terminanti in a

A cura delProf. Attilio Folliero
 
Il pluraledei nomi terminanti in a (Scaricare/Descargar)

I nomi terminanti al singolare in aformano il plurale in i se maschile,in e se femminili. Esempi:

·       Singolaremaschile: il dramma; plurale: i drammi
·       Singolarefemminile: la scatola; plurale: le scatole

I nomi terminanti al singolare in cao ga formano il plurale in chi o ghi se maschile; in cheo ghe se femminili. Esempi:

  • Singolare maschile: il monarca; plurale i monarchi;
  • Singolare femminile: la barca; plurale: le barche;
  • Singolare maschile: il collega; plurale i colleghi;
  • Singolare femminile: la bottega; plurale: le botteghe;

I nomi terminanti al singolare in ciao gia con la i accentata (tonica),sono femminili e formano il plurale incie o gie. Esempi:

  • Singolare femminile: la scia; plurale: le scie;
  • Singolare femminile: la nostalgia; plurale: le nostalgie;

I nomi terminanti al singolare in ciao gia, preceduta da consonante, conla i non accentata (atona), sono femminili e formano il plurale in ce o ge. Esempi:

  • Singolare femminile: la mancia; plurale: le mance;
  • Singolare femminile: la spiaggia; plurale: le spiagge;

I nomi terminanti al singolare in ciao gia, preceduta da vocale, con la inon accentata (atona), sono femminili e formano il plurale in cie o gie. Esempi:

  • Singolare femminile: la camicia; plurale: le camicie.
  • Singolare femminile: la ciliegia; plurale: le ciliegie.
Eccezioni:

l’ala e l’arma (femminili), formanoil plurale in i: le ali e le armi;

il belga; plurale: i belgi

la provincia; al plurale: le provinceo le provincie

I nomi maschili terminanti ina

I nomi terminanti in a sonogeneralmente femminili in italiano. Esempio: la casa, la tavola, la scrivania,la pillola, la matita. Il plurale si forma con la vocele e. Esempi: le case, le tavole, le scrivanie, le pillole; le matite.

Altri nomi, al singolare anche se terminano con la a sono maschili; il plurale si forma aggiungendo la i. Esempi: il problema (i problemi); iltema (i temi); il programma (i programmi); il panorama (i panorami); il poeta(i poeti).

I nomi terminanti in ista

I nomi terminanti in ista al singolare sono invariabili, cioèpossono essere maschili o femminili ed il genere si capisce dal contesto dellafrase o dall’articolo.

I nomi terminanti in ista,quando sono maschili fanno il plurale con la i; quando sono femminili con la e. Esempi:

Maschile: il giornalista (i giornalisti); il pianista (ipianisti); il tennista (i tennisti); il turista (i turisti); l’automobilista(gli automobilisti); l’artista (gli artisti);

Femminile: la giornalista (le giornaliste); la pianista(le pianiste); la tennista (le tenniste; la turista (le turiste);l’automobilista (le automobiliste); l’artista (le artiste).

03.09 - Il plurale dei nomi terminanti in o

A cura del prof. Attilio Folliero

Il pluraledei nomi terminanti in o (Scaricare/Descargar)

I nomi terminanti al singolare in o,sia se sono maschili che femminili, formano il plurale in i. Esempi:

  • Singolare maschile: il libro; plurale: i libri;
  • Singolare femminile: la mano; plurale: le mani.
In realtà mano è l’unico nome femminile terminante in o che forma ilplurale regolare in i. La maggior parte dei nomi terminanti in o sono maschili.

I nomi di parole piane terminantial singolare in co o go formano generalmente il plurale in chi o ghi, ma ci sono molte eccezioni. Esempi: il cuoco (al plurale icuochi); il rogo (i roghi); il castigo (i castighi); l’albergo (gli alberghi).

Le parole piane, le più numerosein italiano, sono quelle che hanno l'accento sulla penultima sillaba. Alcuniesempi di parole piane terminanti in co e go che formano il plurare in ci e gi:l’amico (gli amici); il nemico (i nemici); il greco (i greci); porco (porci).

I nomi di parole sdrucciole terminantial singolare in co o go formano il plurale in ci o gi. Esempi: il sindaco (i sindaci); il canonico (i canonici); il teologo(i teologi); il filologo (i filologi).

Le parole sdrucciole sono quelleche hanno l'accento sulla terzultima sillaba. Dopo le piane sono le piùfrequenti in italiano. Come abbiamo visto le parole terminanti in co e goformano il plurale in ci e gi, ma ci sono molte eccezioni: il carico (i carichi);l’incarico (gli incarichi); lo scarico (gli scarichi); il dialogo (i dialoghi);il catalogo (i cataloghi); l’epilogo (gli epiloghi); il valico (i valichi); il monologo(i monologhi); il rammarico (i rammarichi).

I nomi terminanti al singolare in io,con la i accentata (tonica) formano il plurale in ii. Esempio: il mormorio (i mormorii).

I nomi terminanti al singolare in io,con la i non accentata (atona) formano il plurale in i. Esempio: lo specchio (gli specchi).

Eccezioni e particolarità:

Alcuni nomi terminanti in co e go formano il plurale indifferentemente in ci e gi, oppure in chi e ghi. Esempi: il manico (i manici e i manichi); il parroco (i parrocie i parrochi); il traffico (i traffici e i traffichi); il mago (i magi e i maghi);

Alcuni nomi terminanti in io hanno al plurale la doppia ii per distinguerli da altri nomi chehanno la stessa grafia. Esempi: conii è plurale di conio, per distinguerlo daconi, plurale di cono; osservatorii plurale di osservatorio per distinguerlo daosservatori plurale osservatore; principii è plurale di principio perdistinguerlo da principi plurale di principe. In ogni caso è accetta anche lagrafia con una sola i.

Alcuni nomi terminanti in o formano il plurale in i, ma hanno dei mutamenti nella radicedel nume. Esempi: uomo (uomini); dio (dei); tempio (templi);

Alcuni nomi terminanti in o, formano il plurale in a e cambiano genere. Esempi: l’uovo (leuova); il paio (le paia); il centinaio (le centinaia); il miglio (le miglia);il migliaio (le migliaia); il riso (le risa).

03.10 - Il plurale dei nomi terminanti in e

A cura del prof. Attilio Folliero

Il pluraledei nomi terminanti in e (Scaricare/Descargar)

I nomi terminanti in e, siamaschili che femminili, formano il plurale in i. Esempi:
  • Singolare maschile: il giudice (i giudici); il balcone (i balconi);
  • Singolare femminile: l’azione (le azioni); la legge (le leggi).
Eccezioni e particolarità:

  • Bue al plurale buoi;
  • Mille al plurale mila;
  • Alcuni nomi terminanti in ie sono indeclinabili: la specie (le specie); la serie (le serie);
  • Altri nomi terminanti in ie formano il plurale in i. Esempi: la moglie (le mogli); la superficie (le superfici).

03.11 - Alterazione del nome

A cura del prof. Attilio Folliero

Alterazione del nome (Scaricare/Descargar)

Un nome si dice alterato quando aggiungendo un particolare suffisso si modifica in parte ilsignificato. Si può variare il nome sia dal punto di vista dellagrandezza, facendolo diventare più grande o più piccolo, sia dal punto di vistadella qualità, facendolo diventare migliore o peggiore.

Per chiarire il concetto di alterazione del nome è necessario spiegarealcuni concetti relativi a radice, desinenza, prefisso e suffisso

Radice

La radice è la parte immutabile di una parola. Nelle seguenti parole: libr-o, libr-i, libr-aio, libr-eria, libr-etto, libr-esco laradice immutabile è libr.

Desinenza

Di una parola, se la radice è la parte immutabile, la desinenza è la parteche varia, che cambiando la quale è possibile formare il femminile ed ilplurale. Nelle parole anteriori, se librè la radice, la o di libr-o, la i di libr-i, la aio di libr-aio, la eriadi libr-eria, la etto di libr-etto ela esco di libr-esco sono desinenze.

Prefisso, suffisso e tema

Se osserviamo le seguenti parole: port-a,im-port-are, es-port-azion-e solo la prima port-a è costituita da radice (port)e desinenza (a); nelle altre due la base comune (port) è preceduta da gruppi dilettere che si dicono prefisso e suffisso.

Im-port-are:im = prefisso; port = radice; are = desinenza

Es-port-azion-e:es = prefisso; port = radice; azion = suffisso;e = desinenza.

In questo caso la radice con il suo prefisso o suffisso prende il nome ditema. Quindi nella parola import-are, che è un verbo, import è il tema ed areè la desinenza; nella parola esportazion-e, esportazion- è il tema, la eè la desinenza.

L’aterazione del nome

L’alterazione del nome si produce aggiungendo un suffisso alla radice.Possiamo aggiungere i seguenti suffissi:

-one, -otto (maschile), -ona, -otta (femminile) per fardiventare un nome più grande (suffissi accrescitivi);

-ino, -etto (maschile), -ina, -etta (femminile) per fardiventare un nome più piccolo (suffissi diminutivi);

-accio, -astro (maschile), -accia, -astra (femminile) percambiare la qualità ad un nome, facendolo diventare peggiorare (suffissipeggiorativi);

-uccio (maschile); -uccia (femminie per cambiare laqualità ad un nome, facendolo diventare migliore, più affettuoso (suffissi vezzeggiativi)

Ad esempio il nome ragazzo (maschile) può diventare:
Ragazz-one o ragazz-otto (ragazzo grande);
Ragazz-ino o ragazz-etto (ragazzopiccolo);
Ragazz-accio o ragazz-astro (ragazzopeggiore);
Ragazz-uccio (ragazzo più affettuoso)

Ad esempioil nome ragazza (femminile) può diventare:
Ragazz-ona o ragazz-otta(ragazza grande);
Ragazz-ina o ragazz-etta (ragazzapiccola);
Ragazz-accia o ragazz-astra (ragazzapeggiore);
Ragazz-uccia (ragazza più affettuosa)

Ad esempioil nome libro (maschile) può diventare:
libr-one o libr-otto (librogrande);
libr-ino o libr-etto (libropiccolo);
libr-accio o libr-astro(libro cattivo, peggiore);
libr-uccio (libro simpatico)

Ad esempioil nome borsa (femminile) può diventare:
Bors-ona o bors-otta (borsagrande);
Bors-ina o bors-etta (borsapiccola);
Bors-accia (borsa non buona);
Bors-uccia (borsa carina,affettuosa)

03.12 - Nomi grammaticalmente maschili

A cura del prof. Attilio Folliero

Nomigrammaticalmente maschili (Scaricare/Descargar)

Alcuni nomi come il soprano, ilcontralto, il mezzosoprano ed altri sono grammaticalmente maschili, peròindicano persone di sesso femminile.

Esempio: Il soprano è KatiaRicciarelli

03.13 - Nomi grammaticalmente femminili

A cura del prof. Attilio Folliero

Nomigrammaticalmente femminili (Scaricare/Descargar)

Alcuni nomi, anche se grammaticalmentefemminili, si riferivano quasi esclusivamente a uomini. Nomi come la recluta,la guardia, la sentinella, la scolta, la guida, la vedetta, la spia sonogrammaticalmente femminili, ma un tempo indicavano soprattutto persone di sessomaschile. Ciò era dovuto al fatto che si riferivano ad alcune professioni,precluse alle donne.

Le professioni di militare o agentedi polizia (guardia) erano riservate solo agli uomini, quindi la recluta, la sentinella,la guardia poteva essere solamente maschile. Oggi tali professioni sono aperteanche alle donne, per cui possiamo avere una recluta donna o una guardia donna.

03.14 - Nomi ambigeneri

A cura del prof. Attilio Folliero

Nomiambigeneri (Scaricare/Descargar)

Nomi come nipote, parente, cantante,ecc.. sono sia maschili che femminili e distinguiamo il genere dal contestodella frase, dall’articolo o dall’aggettivo.

Esempi:

il nipote (maschile), la nipote (femminile);
il parente (maschile), la parente (femminile);
il bravo cantante, la brava cantante.

Al plurale:

i nipoti (maschile), le nipoti (femminile);
i parenti (maschile), le parenti (femminile);
i bravi cantanti, le brave cantanti.

03.15 - Nomi terminanti in sta e cida

A cura del prof. Attilio

Nomiterminanti in sta e cida (Scaricare/Descargar)

Alcuni nomi terminanti in sta come artista, tennista, pianista,giornalista ed altri terminanti in cidacome omicida sono invariabili al singolare e quindi possono indicare sia ilgenere femminile che quello maschile

Esempi:

un artista famoso, un’artista famosa;
il tennista, la tennista;
il pianista, la pianista;
il giornalista, la giornalista;
un omicida, una omicida o un’omicida

Al plurale, invece, assumono ladesinenza corrispondete al maschile o al femminile.

Esempi:
  
lo artista o l’artista (singolaremaschile); gli artisti (plurale maschile);
la artista o l’artista (singolarefemminile); le artiste (plurale femminile);
il tennista (singolare maschile); itennisti (plurale maschile);
la tennista (singolare femminile); letenniste (plurale femminile);
il pianista (singolare maschile); ipianisti (plurale maschile);
la pianista (singolare femminile); lepianiste (plurale femminile);
il giornalista (singolare maschile); igiornalisti (plurale maschile);
la giornalista (singolare femminile);le giornaliste (plurale femminile);
lo omicida o l’omicida (singolaremaschile); gli omicidi (plurale maschile);
la omicida o l’omicida (singolarefemminile); le omicide (plurale femminile);

Attenzione:l’omicida è colui/colei che commette il reato di omicidio. Al pluralel’omicidio (il reato) fa gli omicidii, con due ii per distinguerlo da gliomicidi, coloro che commettono gli omicidii.

03.16 - Nomi di genere promiscuo

A cura del prof. Attilio Folliero

Nomi digenere promiscuo (Scaricare/Descargar)

Ci sono nomi il cui genere sicomprende solo aggiungendo “maschio” o “femmina”. Nomi di animali come Leopardo,volpe o iena possono essere sia maschili che femminili e quindi per specificareil genere è necessario aggiungere “maschio” o “femmina”.

Esempi:

la volpe femmina (le volpi femmine alplurale); la volpe maschio (le volpi maschi);

il leopardo femmina (i leopardifemmine al plurale); il leopardo maschio (i leopardi maschi al plurale);

la iena femmina (le iene femmine alplurale); la iena maschio (le iene maschi).

03.17 - Nomi indeclinabili o invariabili

A cura del prof. Attilio

Nomi indeclinabili oinvariabili (Scaricare/Descargar)

Alcuni nomi non cambiano la desinenza passando dal singolare al plurale;sono chiamati indeclinabili o invariabili. Il numero è generalmente indicatodall’articolo, dal verbo, dall’aggettivo, dal senso della frase.

Sono invariabili:

a)  i nomi monosillabi. Esempi: gru,re, tè;
b)  i nomi polisillabi tronchi,cioè con l’accento sulla vocale finale. Esempi: bambù, città, università, virtù;
c)   alcuni nomi maschili terminantiin a. Esempi: boia, cinema, gorilla, nonnulla, sosia, vaglia;
d)  alcuni nomi terminanti in o.Esempi: auto, dinamo, foto, moto, radio;
e)  i nomi terminanti in ie.Esempi: specie, serie. Eccezioni: la moglie, le mogli; la superficie, lesuperfici; l’effigie, le effigi;
f)    i nomi terminanti in i.Esempi: analisi, brindisi, crisi, estasi, ipotesi, sintesi, tesi;
g)  i cognomi. Esempi: il signorRossi, i signori Rossi; Bianchi, Verdi;
h)  i nomi propri di persona.Esempi: Tutti i Giuseppe di questa classe … Eccezioni: i nomi femminiliterminanti in a (Esempio: la Maria; le Marie) ed i nomi propri maschiliterminanti in o (Esempio: Il signor Ludovico; i ludovichi).
i)     alcuni nomi, di orginestraniera, terminanti in consonante. Esempi: album, alcol, bar, film, gas, lapis,referendum, sport;
j)    le lettere dell’alfabeto.Esempio: la parola strada contiene una esse; la parola sistema contiene dueesse.

03.18 - Nomi difettivi

A cura del prof. Attilio Folliero

Nomi difettivi (Scaricare/Descargar)

Sono difettivi (dal latino defectivus= mancante) quei nomi che mancano del singolare o del plurale

Nomidifettivi del singolare, ossia che non si usano al singolare:

a)  i nomi che indicano oggetticomposti di varie parti. Esempi: (le) brache, (i) calzoni, (le) cesoie, (le) forbici,(le) manette, (le) molle, (le) mutande, (gli) occhiali, (le) redini, (le) stoviglie,(le) tenaglie;

b)  i nomi di cose che indicanouna pluralità di cose. Esempi: (i) bronchi, (le) adiacenze, (le) dimissioni,(le) fattezze, (i) dintorni, (le) spezie, (gli) spiccioli, (le) stoviglie, (le)vettovaglie, (le) vicinanze, (i) viveri;

c)   i nomi che già in latino siutilizzavano solo al plurale. Esempi: (gli) annali, (le) calende, (i) fasti,(le) ferie, (le) idi, (le) nozze, (i) penati, (i) posteri, (le) esequie, (le) tenebre.

Nomidifettivi del plurale, ossia che non si usano al plurale:

a)  alcuni nomi astratti. Esempi:(la) bontà, (il) coraggio, (la) giustizia, (la) musica, (la) pazienza, (la) schiavitù,(la) superbia, (l’) umiltà;

b)  alcuni nomi collettivi.Esempi: (il) ciarpame, (il) fogliame, (il) pattume, (la) plebe, (la) prole, (la)roba;

c)   i nomi di elementi chimici odi metalli: (l’) alluminio, (il) bario, (il) cromo, (l’) idrogeno, (l’)ossigeno, (l’) uranio;

d)  i nomi di prodotti che, disolito, si considerano nel loro insieme. Esempi: (la) avena, (il) caffè, (la)fame, (il) grano, (il) latte, (il) miele, (il) pepe, (il) riso, (la) senape, (la)sete;

e)  Alcuni nomi relativi afestività. Esempi: (il) Natale, (la) Pasqua, (la) Pentecoste;

03.19 - Nomi sovrabbondanti

A cura del prof. Attilio Folliero

Nomi sovrabbondanti (Scaricare/Descargar)

Si dicono sovrabbondanti i nomi che hanno due modi di fare il plurale, odue modi di fare il singolare, o hanno due modi di fare sia il singolare che ilplurale.

a)  Nomi maschili al singolare,terminanti in o, che hanno un plurale per il maschile in i ed un altro pluraleper il femminile in a. In genere il plurale maschile si usa in senso figurato,il plurale femminile in snso proprio:
-        Il braccio (singolare); ibracci (di una croce) e le braccia (del corpo umano);
-        calcagno (singolare); icalcagni e le calcagna (figurativo: stare alle calcagna);
-        il cervello (singolare); icervelli (intelligenze) e le cervella (di essere vivente);
-        il ciglio (singolare); i cigli(delle strade) e le ciglia (degli occhi);
-        il corno (singolare); i corni(le sporgenze) e le corna (degli animali);
-        il cuoio (singolare); i cuoi(degli animali) e le cuoia (figurato: tirare le cuoia);
-        il dito (singolare); i diti(i diti anulari, mignoli) e le dita (le dita della mano);
-        il filo (singolare); i fili(del telefono) e le fila (di una tela, del discorso);
-        il fondamento; i fondamenti(di una scienza) e le fondamenta (di una casa);
-        il fuso (singolare); i fusi(fusi orari) e le fusa (fare le fusa);
-        il gesto (singolare); i gesti(movimenti) e le gesta (imprese);
-        il ginocchio (singolare); iginocchi e le ginocchia (si usano entrambi);
-        il gomito (singolare); i gomiti(incurvature) e le gomita (dell'uomo);
-        il grido (singolare); i gridi(degli animali) e le grida (di persone);
-        il labbro (singolare); i labbri(di una ferita) e le labbra (dell'uomo);
-        il legno; i legni (pezzi dilegname) e le legna (le legna o la legna da ardere);
-        il lenzuolo; i lenzuoli (singoli)e le lenzuola (paio che si mette nel letto);
-        il membro (singolare); i membri(della famiglia) e le membra (corpo umano);
-        il  muro (singolare); i muri (di una casa) e lemura (di una città);
-        l’osso (singolare); gli ossi(di animale se staccati) e le ossa (corpo umano);
-        il riso (singolare); i risi(la pianta) e le risa (il ridere);
-        l’urlo (singolare); gli urli(di una persona) e le urla (di tante persone)
-        il vestimento (singolare); ivestimenti e le vestimenta (senza differenza)

b)  Alcuni nomi hanno duesingolari, con lo stesso significato ed un solo plurale:
-        il forestiero e il forestiere(al singolare); forestieri al plurale;
-        il destriero e il destriere(al singolare); i destrieri al plurale;
-        lo scudiero e lo scudiere (alsingolare); gli scudieri al plurale;

c)   Pochi nomi sonosovrabbondandi sia al singolare, che al plurale:
-        il frutto (la pianta o gliinteressi sul capitale e la frutta per il singolare; i frutti e le frutta o lefrutte per il plurale;
-        l’orecchio e l’orecchia alsingolare senza distiznione nell’uso; gli orecchi e le orecchie per il pluralesenza distinzione nell’uso;
-        la strofa e le strofe alsingolare, senza distinzione nell’uso; le strofe e le strofi al plurale, senzadistinzione nell’uso