lunes, 28 de marzo de 2011

Piccolo vocabolario nomi singolari e plurali con eccezioni (500 nomi circa)

A cura del prof. Attilio Folliero
 
Piccolo vocabolario nomi singolari e plurali con eccezioni (500 nomi circa)

Un piccolo vocabolario con circa 500 nomi al singolare ed al plurale. Si riportano anche dei nomi che fanno il plurale in maniera differente rispetto alla regola; inoltre, si riportano dei nomi che non hanno il plurale (sono solo singolari), alcuni che non hanno il singolare (sono solo plurali), alcuni che  hanno due plurali o due singolari; si riportano anche dei nomi identici per il maschile ed il femminile ed il genere può essere distinto solo attraverso l'articolo.
Singolare (*) Art. deter. Plurale (*) Art. deter.
abate Lo (L') abati Gli
ala La (L') ali Le
album Lo (L') album Gli
alcol Lo (L') alcol Gli
alluminio Lo (L') - -
alunna La (L') alunne Le
alunno Lo (L') alunni Gli
amazzone La (L') amazzoni Le
amico Lo (L') amici Gli
analisi La analisi Le
ape La (L') api Le
arcobaleno Lo arcobaleni Gli
arma La (L') armi Le
artista La artiste Le
artista Lo (L') artisti Gli
asciugamano Lo (L') asciugamani Gli
attora La (L') attore Le
attore Lo (L') attori Gli
attrice La (L') attrici Le
aula La (L') aule Le
auto La auto Le
avena La - -
aviatore Lo (L') aviatori Gli
aviatrice La (L') aviatrici Le
avvocata La (L') avvocate Le
avvocatessa La (L') avvocatesse Le
avvocato Lo (L') avvocati Gli
azione La (L') azioni Le
babbo Il babbi I
badessa La badesse Le
bagnasciuga Il bagnasciuga I
balcone Il balconi I
bambina La bambine Le
bambino Il bambini I
bambù Il bambù I
banconota La banconote Le
bar Il bar I
barca La barche Le
bario Il - -
barone Il baroni I
baronessa La baronesse Le
bassorilievo Il bassorilievi I
battistrada Il battistrada I
becco Il becchi I
belga Il belgi I
biancospino Il biancospini I
boia Il boia I
bontà La - -
borsa La borse Le
borsetta La borsette Le
bottega La botteghe Le
bove Il bovi I
braccio Il braccia Le
braccio Il bracci I
brindisi Il brindisi I
bucaneve Il bucaneve I
bue Il buoi I
cacciavite Il cacciavite I
caffè Il - -
cagna La cagne Le
calcagno Il calcagni I
calcagno Il calcagna Le
camicia La camicie Le
camoscio Il camosci I
camozza La camozze Le
cane Il cani I
cantante Il cantanti I
cantante La cantanti Le
capoclasse Il capiclasse I
capocomico Il capocomici I
capofile Il capifila I
capogiro Il capogiri I
capolavoro Il capolavori I
capoluogo Il capoluoghi I
caposaldo Il capisaldi I
caposcarico Il capiscarichi I
caposquadra Il capisquadra I
capostazione Il capistazione I
capostipite Il capostipiti I
capoverso Il capoversi I
capra La capre Le
carico Il carichi I
cartamoneta La cartemonete Le
cartastraccia La cartestracce Le
cartella La cartelle Le
casa La case Le
cassaforte La casseforti Le
cassapanca La cassepanche Le
catalogo Il cataloghi I
cavalcavia Il cavalcavia. I
cavaliere Il cavalieri I
cavalla La cavalle Le
cavallo Il cavalli I
cavatappi Il cavatappi I
cavolfiore Il cavolfiori I
celibe Il celibi I
centinaio Il centinaia Le
cervello Il cervelli I
cervello Il cervella Le
ciarpame Il - -
ciglio Il ciglia Le
ciglio Il cigli I
cinema Il cinema I
città La città Le
cognata La cognate Le
cognato Il cognati I
collega Il colleghi I
comare La comari Le
compare Il compari I
computer Il computer I
conio Il conii I
cono Il coni I
conte Il conti I
contessa La contesse Le
contrattempo Il contrattempi I
coraggio Il - -
corno Il corni I
corno Il corna Le
crisi La crisi Le
cromo Il - -
cugina La cugine Le
cugino Il cugini I
cuoco Il cuochi I
cuoio Il cuoia Le
cuoio Il cuoi I
daino Il daini I
dama La dame Le
damma La damme Le
dea La dee Le
destriere Il destrieri I
destriero Il destrieri I
dialogo Il dialoghi I
difenditrice La difenditrici Le
difensore Il difensori I
dinamo La dinamo Le
dio Il dei Gli
dito Il diti I
dito Il dita Le
donna La donne Le
dopolavoro Il dopolavoro I
dopopranzo Il dopopranzi I
doposcuola Il doposcuola I
dormiveglia Il dormiveglia I
dottore Il dottori I
dottoressa La dottoresse Le
dramma Il drammi I
effigie La (L') effigi Le
elefante Lo (L') elefanti Gli
elefantessa La (L') elefantesse Le
epilogo Lo (L') epiloghi Gli
eroe Lo (L') eroi Gli
eroina La (L') eroine Le
estasi La (L') estasi La (L')
falsariga La falserighe Le
fame La - -
fante Il fanti I
fantesca La fantesche Le
femmina La femmine Le
ferrovia La ferrovie Le
figlia La figlie Le
figlio Il figli I
film Il film I
filo Il fili I
filo Il fila Le
finestra La finestre Le
fogliame Il - -
fondamento Il fondamenti I
fondamento Il fondamenta Le
forestiere Il forestieri I
forestiero Il forestieri I
foto La foto Le
francobollo Il francobolli I
fratello Il fratelli I
frutta La frutte Le
frutto Il frutti I
fuco Il fuchi I
fuso Il fusi I
fuso Il fusa Le
gallina La galline Le
gallo Il galli I
gas Il gas I
genero Il generi I
genitore Il genitori I
genitrice La genitrici Le
gentildonna La gentildonne Le
gesto Il gesti I
gesto Il gesta Le
giardiniera La giardiniere Le
giardiniere Il giardinieri I
ginocchio Il ginocchia Le
ginocchio Il ginocchi I
giornalista Il giornalisti I
giornalista La giornaliste Le
giudice Il giudici I
giustizia La - -
gomito Il Gomiti I
gomito Il gomita Le
gorilla Il gorilla i
grano Il - -
greco Il greci I
grido Il gridi I
grido Il grida Le
gru La gru Le
guardaroba Il guardarobe I
guardia La guardie Le
guida La guide Le
idrogeno Lo (L') - -
iena  La iene Le
imperatore Lo (L') imperatori Gli
imperatrice La (L') imepratrici Le
incarico Lo (L') incarichi Gli
ipotesi La (L') ipotesi Le
labbro Il labbri I
labbro Il labbra Le
lapis Il lapis I
latte Il - -
lavagna La lavagne Le
legge La leggi Le
legno Il legni I
legno Il legna Le
lenzuolo Il lenzuoli I
lenzuolo Il lenzuola Le
leone Il leoni I
leonessa La leonesse Le
Leopardo Il leopardi I
libraccio Il libracci I
libraio Il librai I
libreria La librerie Le
libretto Il libretti I
Libricino La libricini Le
libro Il libri I
librone Il libroni I
lustrascarpe Il lustrascarpe I
madonna La madonne Le
madre La madri Le
madreperla La madreperle Le
mago Il magi I
mago Il maghi I
mamma La mamme Le
mancia La mance Le
manico Il manici I
manico Il manichi I
mano La mani Le
manoscritto Il manoscritti I
marchesa La marchese Le
marchese Il marchesi I
marito Il mariti I
maschio Il maschi I
matita La matite Le
melograno Il melograni I
membro Il membri I
membro Il membra Le
messere Il messeri I
mezzaluna La mezzelune Le
mezzanotte La mezzenotti Le
mezzatinta La mezzetinte Le
mezzogiorno Il mezzogiorni I
mezzosoprano Il mezzosoprani I
miele Il mieli I
migliaio Il migliaia Le
miglio Il miglia Le
moglie La mogli Le
monarca Il monarchi I
monologo Il monologhi I
montone Il montoni I
mormorio Il mormorii I
moto La moto Le
mucca La mucche Le
muro Il muri I
muro Il mura Le
musica La musiche Le
natale Il natali I
nemico Il nemici I
nipote Il nipoti I
nipote La nipoti Le
nonna La nonne Le
nonno Il nonni I
nonnulla Il nonnulla I
nostalgia La nostalgie Le
nubile La nubili Le
nuora La nuori Le
nuotatore Il nuotatori I
nuotatrice La nuotatrici Le
omicida La (L') omicide Le
omicida Lo (L') omicidi Gli
omicidio Lo (L') omicidii Gli
orecchia La (L') orecchie Le
orecchio Lo (L') orecchi Gli
osservatore Lo (L') osservatori Gli
osservatorio Lo (L') osservatorii Gli
ossigeno Lo (L') - -
osso Lo (L') ossi Gli
osso Lo (L') ossa Le
padre Il padri I
paio Il paia Le
paracadute Il paracadute I
parapiglia Il parapiglia I
paravento Il paraventi I
parente Il parenti I
parente La parenti Le
parroco Il parroci I
parroco Il parrochi I
Pasqua La - -
pattume Il - -
pazienza La - -
pecora La pecore Le
pena La pene Le
penna La penne Le
Pentecoste La - -
pepe Il - -
pescespada Il pescispada I
pianista Il pianisti I
pianista La pianiste Le
pittora La pittore Le
pittore Il pittori I
pittrice La pittrici Le
plebe La - -
pomodoro Il pomodori I
pomodoro Il pomidoro I
pomodoro Il pomidori I
porco Il porci I
porta La porte Le
portabandiera Il portabandiera I
portalettere Il portalettere I
portaombrelli Il portaombrelli I
portofranco Il portifranchi I
posacenere Il posacenere I
posseditrice La posseditrici Le
possessore Il possessori I
presidente Il presidenti I
presidentessa La presidentesse Le
principe Il principi I
principessa La principesse Le
principio  Il principii I
professore Il professori I
professoressa La professoresse Le
profeta La profete Le
profetessa La profetesse Le
prole La - -
provincia La provincie Le
provincia La province Le
purosangue Il purosangue I
quaderno Il quaderni I
radio La radio Le
ragazza La ragazze Le
ragazzaccia La Ragazzaccie Le
ragazzaccio Il Ragazzacci I
ragazzastra La ragazzastre Le
ragazzastro Il ragazzastri I
ragazzetta La ragazzette Le
ragazzetto Il ragazzetti I
Ragazzina La ragazzine Le
Ragazzino Il ragazzini I
ragazzo Il ragazzi I
Ragazzona La ragazzone Le
Ragazzone Il ragazzoni I
ragazzotta La ragazzotte Le
ragazzotto Il ragazzotti I
Ragazzuccia La ragazzuccie Le
Ragazzuccio Il ragazzucci I
rammarico Il rammarichi I
re Il re I
recluta La reclute Le
referendum Il referendum I
retrobottega Il retrobotteghe Le
riso Il risi I
riso Il risa Le
roba La - -
rogo Il roghi I
sacerdote Il sacerdoti I
sacerdotessa La sacerdotesse Le
saliscendi Il saliscendi I
scarico Lo scarichi Gli
scatola La scatole Le
schiavitù La - -
scia La scie Le
scolta La scolte Le
scrivania La scrivanie Le
scrofa La scrofe Le
scudiere Lo scudieri Gli
scudiero Lo scudieri Gli
scuola La scuole Le
sedia La sedie Le
senape La - -
sentinella La sentinelle Le
senzatetto Il senzatetto I
serie La serie Le
sete La - -
signora La signore Le
signore Il signori I
sindaco Il sindaci I
sintesi La sintesi Le
soprano Il soprani I
sorella La sorelle Le
sosia Il sosia i
sottovaso Il sottovasi I
specchio Lo specchi Gli
specie La specie Le
spia La spie Le
spiaggia La spiagge Le
sport Lo sport Gli
strega La streghe Le
stregone Lo stregoni Gli
strofa La strofi Le
strofe La strofe Le
studente Lo studenti Gli
studentessa La studentesse Le
superbia La - -
superficie La superfici Le
tassametro Il tassametri I
tavola La tavole Le
tavolo Il tavoli I
Il I
tempio Il templi I
tennista Il tennisti I
tennista La tenniste Le
terraferma La terreferme Le
terrapieno Il terrapieni I
tesi La tesi Le
traditora La traditore Le
traditore Il traditori I
traditrice La traditrici Le
traffico Il traffici I
traffico Il traffichi I
umiltà La (L') - -
università La (L') università Le
uomo Lo (L') uomini Gli
uovo Lo (L') uova Le
uranio Lo (L') - -
urlo Lo (L') urli Gli
urlo Lo (L') urla Le
vacca La vacche Le
vaglia Il vaglia i
valico Il valichi I
vedetta La vedette Le
vestimento Il vestimenti I
vestimento Il vestimenta Le
vigile Il vigili I
vigilessa La vigilesse Le
virtù La virtù Le
volpe La volpi Le
zar Lo zar Gli
zarina La zarine Le
zia La zie Le
zio Lo zii Gli
- - adiacenze Le
- - annali Gli
- - brache Le
- - bronchi I
- - calende Le
- - calzoni I
- - cesoie Le
- - dimissioni Le
- - dintorni I
- - esequie Le
- - fasti I
- - fattezze Le
- - ferie Le
- - forbici Le
- - idi Le
- - manette Le
- - molle Le
- - mutande Le
- - nozze Le
- - occhiali Gli
- - penati I
- - posteri I
- - redini Le
- - spezie Le
- - spiccioli Gli
- - stoviglie Le
- - tenaglie Le
- - tenebre Le
- - vettovaglie Le
- - vicinanze Le
- - viveri I
(*) Alcuni nomi non hanno il plurale (sono solo singolari); altri nomi non hanno il singolare (sono solo plurali); altri nomi hanno due plurali o due singolari; altri nomi sono identici per il maschile ed il femminile

domingo, 27 de marzo de 2011

02.01 - Analisi grammaticale e le parti del discorso

A cura del prof. Attilio Folliero

Analisi grammaticale (Scaricare/Descargar)

L’analisi grammaticale omorfologica è la scomposizione di una frase nei suoi elementicostitutivi; ogni elemento, cioè ogni parola che compone la frase vieneanalizzata in base alla sua funzione grammaticale e ricondotte ad una dellecategorie grammaticali o parti del discorso.

Le parti del discorso

Le categorie grammaticali o parti del discorso sono in tutto nove. Diqueste nove, cinque sono variabili, ossia possono variare la terminazione inbase al genere (maschile o femminile), o al numero (singolare o plurale),quattro sono invariabili, ossia non cambiano mai la terminazione.

Le cinque parti variabili del discorso sono:

·       Nome,che indica persone, animali, cose, idee, sentimenti, ecc.Esempi: uomo, donna, cane, gatto, libro, quaderno, vurtù, poesia.

·       Articolo, cheintroduce in maniera determinata o indeterminata il nome. Esempi: il bambino,la donna, un bambino, una donna.

·       Aggettivo, chequalifica o specifica il nome. Esempi: bel cane, quel cane.

·       Pronome, chefa le veci del nome, ossia sostituisce il nome. Esempi: Io sono Luigi; lui èGiacomo.

·       Verbo, cheindica azione o modo di essere. Esempi: la pecora bela; il cane abbaia; ilgatto miagola; il gatto è astuto.

Le quattro parti invariabili sono:

·       Avverbio, cheserve a precisare o modificare il significato di un’altra parola. Esempi: correlentamente;  è molto bello; èconsiderevolmente brutto;

·       Preposizione, cheserve a stabilire i rapporti tra le parole. Esempi: Io vado a scuola; ilcappotto della mamma.

·       Congiunzione, cheserve ad unire una parola all’altra, o una frase all’altra. Esempi: Io eGiovanni andiamo a scuola insieme; Compra il pane, quando torni.

·       Interiezioneo Esclamazione,che serve ad indicare uno stato dell’animo, un sentimento. Esempio: Ahi me poverino!

Fare l’analisi grammaticale, ad esempio della frase “Io leggo un libro” significa analizzareognuna delle parole che la compongono: Io è pronome personale soggetto; leggo èverbo, indicativo presente, terza persona singolare del verbo leggere; un èarticolo indeterminativo maschile; libro è sostantivo maschile singolare.

Sono variabili quelle parti del discorso che possono mutare laterminazione. Il mutamento nel nome, nell’articolo, nell’aggettivo e nelpronome si chiama declinazione; nel vergo si chiama coniugazione.

Per chiarire il concetto di variabilità è necessario spiegare alcuniconcetti relativi a radice, desinenza, prefisso, suffisso e tema.

Radice

La radice è la parte immutabile di una parola. Nelle seguenti parole:libr-o, libr-i, libr-aio, libr-eria, libr-etto, libr-esco la radice immutabileè libr.

Desinenza

Di una parola, la radice è la parte immutabile, la desinenza è la parte chevaria. Nelle parole anteriori, se librè la radice, la o di libr-o, la i di libr-i, la aio di libr-aio, la eriadi libr-eria, la etto di libr-etto ela esco di libr-esco sono ladesinenza.

Prefisso, suffisso e tema

Se osserviamo le seguenti parole: port-a, im-port-are, es-port-azion-e solola prima port-a è costituita da radice (port) e desinenza (a); nelle altre duela base comune (port) è preceduta da gruppi di lettere che si dicono prefisso esuffisso. Nella parola im-port-are, imrappresenta il prefisso, port laradice e are  la desinenza; nella parola es-port-azion-e, es rappresenta il prefisso, port la radice e azion il suffisso ed ela desinenza. In questo caso la radice con il suo prefisso o suffisso prende ilnome di tema. Quindi nella parola import-are, che trattasi di verbo, import è il tema are è la desinenza; nella parola esportazion-e, esportazion- è il tema, la e è la desinenza.

Parole primitive e derivate

Le parole costituite da radice e desinenza si dicono primitive; le paroleformate da tema e desinenza si dicono derivate. Quindi porta è primitiva; importareè derivata.

Dalla radice, cioè dalla parte invariabile di una parola possono derivaretanet altre parole, che costituiscono una famiglia, di cui la radice è l’etimo.L’etimologia è la scienza che studia l’origine e la storia delle parole.

jueves, 24 de marzo de 2011

01.01 - L’alfabeto italiano

A cura del prof. Attilio Folliero

L’alfabeto italiano (Scaricare/Descargar)

L'alfabeto si compone di 21 lettere: a, b, c, d, e, f, g, h, i, l, m, n, o,p, q, r, s, t, u, z.

A queste 21 lettere, vanno aggiunte 5 che non fanno parte dell’alfabetoitaliano e che servono per i nomi stranieri. L’alfabeto, comprensivo di queste 5lettere, tra parentesi, è il seguente:  a, b, c, d, e, f, g, h, i, (j), (k), l, m, n,o, p, q, r, s, t, u, (w), (x), (y), z.

Le lettere maiuscole dell’alfabeto, includendo, tra parentesi, le 5 lettereper le parole straniere: A, B, C, D, E, F, G, H,(J), (K), I,L, M, N, O, P, Q, R, S, T, U, (W), (X), (Y), Z.

La pronuncia: a, bi, ci, di, e, effe, gi, acca, i, (i lunga), (cappa),elle, emme, enne, o, pi, qu, erre, esse, ti, u, vi o vu, (vu doppia), (ics),(ipsilon), zeta.

I nomi di tutte le lettere dell'alfabeto sono di genere femminile e sisottintende che dinanzi ad esse venga posta la parola lettera. Adesempio: la lettera a, oppure la a.


Nel video, la pronuncia delle lettere dell'alfabeto


Le lettere j, k, w, x, y

La lettera j si adoperava una volta comevocale invece dei due i. Ora si trova nei nomi stranieri e in alcuni cognomi(Ojetti o Rejna), in alcuni nomi propri (Jolanda, Jacopo, Jago, Jole), inalcune parole (juta, jella, jettatore, jodio) che si possono scrivono anche conla i semplice. Con la j si scrivono Jugoslavia, jugoslavo, Jonio, jonico. Leparole che hanno per iniziale la j vogliono le forme dell'articolo uno e lo: adesempio, lo jodio, uno jugoslavo.

La lettera k, all'infuori dei nomi stranieri o di derivazione straniera entrate nellalingua italiana, si usa solo come abbreviazione di chilo: ad esempio km(chilometro), kg (chilogrammo), kl (chilolitro), kw (chilowatt).

La lettera w è usata soloin parole straniere, pronunciata come nella lingua d'origine; ad esempio: walzer(pronuncia valzer); clown (pronuncia claun). A volte è sostituita dalla letterav. In chimica la w è il simbolo del volfranio; come abbreviazione, w significaevviva; capovolta significa abbasso.

La lettera xsi usa nei nomi stranieri o d'origine straniera(esempio: Bixio); nella parola ex per indicare un titolo che una persona nonpossiede più (esempio: ex-deputato); nel linguaggio matematico per indicare unaquantità ignota. Le parole che iniziano per x vogliono l'articolo lo, gli, uno (loXanto, gli xilografi, uno xilografo). A volte si sostituisce con la s. L a Xmaiscola indica persona che non si vuole nominare.

La lettera ysi usasolo in parole straniere; a volte è sostituita con la i; (yòle diventa iòle). Inalgebra indica, dopo la x, la seconda incognita.

01.02 - Uso delle maiuscole

A cura del prof. Attilio Folliero

Uso della lettera maiuscola (Scaricare/Descargar)

La lettera maiuscola, come iniziale di parola, si usa nei seguenti casi:

  • All'inizio di ogni periodo, dopo il punto;
  • Dopo il punto interrogativo ed il punto esclamativo, quando questi chiudono un periodo; si può usare invece la lettera minuscola, dopo l'interrogativo e l'esclamativo, quando il periodo continua; ad esempio: Povero me! chi l'avrebbe mai detto? chi l'avrebbe immaginato?
  • All'inizio di un discorso diretto, dopo i due punti e le virgolette. Giovanni disse a Luisa: “Sposami e saremo felici!”;
  • Nei nomi propri, nei cognomi, soprannomi che indicano persona, animali, cose personificate; ad esempio: Marco, Maria, Mazzini, Garibaldi, Giovanni Evangelista, Fido, Bob, la Giustizia.
  • Nei nomi geografici di nazioni, regioni ed isole; ad esempio:  l'Italia, il Venezuela, Miranda, Carabobo, Margarita, Sardegna, Sicilia;
  • Con i nomi propri di città, mari, monti, fiumi, laghi; ad esempio: Caracas, Roma, Parigi, Londra, il Pacifico, l’Atlantico, il Mediterraneo, i Caraibi; il monte Bolivar, il monte Bianco, il Po, il Tevere, l’Orinoco, il lago di Valencia, il lago di Garda, il lago di Como;
  • Con i nomi di feste civili e religiose; ad esempio: il Natale, la Pasqua, il Risorgimento;
  • Con i nomi di stelle, pianeti, costellazioni; ad esempio: Sirio, Venere, Orsa Maggiore, Via Lattea. Riguardo il Sole, la Terra, la Luna, essi vanno scritti con la maiuscola quando è preminente il riferimento astronomico; con la minuscola in tutti gli altri casi: ad esempio, la Terra gira intorno al Sole e intorno al proprio asse; eclissi di Luna; ma: una festa al chiaro di luna; stare al sole; sentirsi mancare la terra sotto ai piedi;
  • Con i nomi di enti, istituzioni, associazioni; ad esempio: il Parlamento, il Governo, lo Stato, la Chiesa, la Croce Rossa, la Banca d'Italia, la Banca del Venezuela;
  • Nei titoli di libri e giornali, di opere delle arti figurative e della musica; ad esempio: la Divina Commedia, i Canti; la Repubblica, il Corriere dell’Orinoco, il Corriere della Sera; la Gioconda di Leonardo, la Primavera del Botticelli; l'Aida di Verdi, la Tosca di Puccini;
  • Con i nomi di vie e di piazze (scrivendo però con la minuscola via, piazza); ad esempio: via Mazzini, via Bolivar, piazza Roma, piazza Urdaneta, viale Caracas;
  • Con i nomi di imprese, di società e di marchi commerciali; ad esempio: la casa editrice Mondadori, la Fanta, la pasta Barilla, la Polar, farina Venezuela;
  • Nelle sigle; ad esempio: O.N.U., F.I.A.T., M.E.C., che si possono pure scrivere ONU, FIAT, MEC ed anche Onu, Fiat, Mec;
  • Con i nomi di parchi e ville: ad esempio, Villa Borghese, il Pincio, Villa d'Este, Parco Ali Primera, Parco Francesco Miranda.
L'uso dellemaiuscole va scomparendo nei seguenti casi:

  • Con i nomi di nazionalità e di popoli; ad esempio: gli italiani, i francesi; i napoletani, i meridegni, i sucrensi, gli andini, gli orientali, i siciliani. Si conserva l’uso della maiuscola con i nomi dei popoli antichi: i Babilonesi, i Greci, i Galli, gli Etruschi, i Caracara, gli Inca;
  • Con i nomi reverenziali di titoli, di cariche, ecc.: papa, vescovo, re, imperatore, ministro, deputato, senatore, presidente, dottore, ragioniere;
  • Con i nomi delle stagioni, dei mesi e dei giorni della settimana, che un tempo si scrivevano con la maiuscola; ad esempio: estate, primavera; gennaio, marzo, aprile, lunedì, sabato, domenica.

01.03 - Le vocali

A cura del prof. Attilio Folliero
 

Le vocali in italiano sono cinque: a, e, i, o, u.

La vocale “a” ha sempre suono apertoo largo (indicato con accento grave \)

La “i” e la “u” hanno sempre suono chiuso o stretto (indicatocon accento acuto /).

La “e” e la “o” hanno il duplice suono: a volte aperto(\), a volte chiuso (/); hanno sempre suono chiuso quando sudi esse non cade l'accento.

La e hasuono aperto (è):

- al termine di un nome diorigine straniera. Esempi: caffè, canapè, Mosè;
- nei participi e negliaggettivi terminanti in ente. Esempi: presènte, valènte;
- nel dittongo ie: barbière,chièsa, pasticcière, piède, salumière;
- nei diminutivi terminanti in elloe ella. Esempi: donzèlla, monèllo;
- nei vocaboli che terminano inendo e enda. Esempi: faccènda, orrèndo, vicènda;
- nei vocaboli che terminano inense. Esempio: forènse;
- nei nomi che terminano inenza. Esempi: assènza, partènza, sapiènza;
- nei vocaboli terminanti instra, estre. Esempi: campèstre, finèstra, terrèstre;
- nei numerali come sèi, sètte,dièci, tèrzo, sèsto, ventèsimo, bimèstre, biènnio.

La e hasuono chiuso (é):

- nelle voci composte con che.Esempi: perché, poiché, sicché, affinché, giacché;
- nei nomi comuni tronchi diuna sola sillaba. Esempi: fé, ré, mé, té, sé;
- nei verbi della secondaconiugazione, in ére. Esempi: temére, tenére;
- negli avverbi in ménte.Esempi: socialménte, teneraménte;
- negli aggettivi in évole.Esempi: caritatévole, piacévole, scorrévole;
- nei diminutivi étto, étta.Esempi: casétta, fanciullétto, fanciullétta, ométto;
- nei nomi terminananti inéfice. Esempi: carnéfice, oréfice, pontéfice;
- nei nomi e negli aggettiviterminanti in ése. Esempi: cortése, marchése, paése;
- nei nomi in éto, éta, ézza.Esempi: fruttéto, monéta, pinéta, carézza, bellézza;
- nei vocaboli terminanti inénto. Esempì: ornaménto, torménto;
- nei vocaboli terminanti inéssa. Esempio: méssa;
- nei numerali come tré,trédici, sédici, vénti, trénta.

La o hasuono aperto (ò):

- nei nomi tronchi d'origineitaliana. Esempi: Angiò, falò, rococò;
- nei vocaboli in uòlo e neldittongo uò. Esempi: fagiuòlo, figliuòlo, nuòvo, ruòta;
- nei nomi terminanti in òlo,òla. Esempi: giaggiòlo, paròla;
- nei nomi terminanti in òrio.Esempi: dormitòrio, oratòrio, ostensòrio;
- nei vocaboli terminanti inòtto, òtta. Esempi: giovanòtto, grassòtto, ragazzòtta;
- nei vocaboli terminanti inoccio, occhio. Esempi: bambòccio, malòcchio;
- nei numerali come òtto, nòve,nòno, trentanòve, trentòtto;

La o hasuono chiuso (ó):

- nei pronomi come nói, vói,lóro, colóro, costóro;
- nei nomi terminanti in óio. Esempi:corridóio, frantóio;
- nei nomi in óne, sióne, zióne.Esempi: coróne, visióne, azióne, commozióne;
- nei vocaboli in óre, óra,sóre, tóre. Esempi: confessóre, osservatóre, signóre, signóra, traditóre, vigóre;
- nei vocaboli in óso. Esempi: animóso,pensóso;
- nei vocaboli terminanti in –óce.Esempi: atróce, feróce.

Omonimi

Nella lingua italiana alcuni vocaboli, composti dalle stesse lettere, cioè omonimi,cambiano significato in base al suono aperto o chiuso della e o della o.

Esempi di omonimi che hanno diverso significato a seconda della pronunciadella vocale aperta o chiusa.

accétta (suono chiuso) significa scure; accètta(suono aperto) verbo accettare;
affétto (suono chiuso) significa taglio; affètto(suono aperto) amore;
bótte (suono chiuso) recipiente per il vino; bòtte (suono aperto) percosse;
cólto (suono chiuso) istruito; còlto(suono aperto) verbo cogliere;
corrésse (suono chiuso) verbo correre; corrèsse(suono aperto) verbo correggere;
ésca (suono chiuso) significa nutrimento; èsca (suono aperto) verbo uscire;
fóro (suono chiuso) buco; fòro(suono aperto) piazza, tribunale;
fósse (suono chiuso) dal verbo essere; fòsse(suono aperto) scavi;
légge (suono chiuso) norma, prescrizione; lègge(suono aperto) verbo leggere;
pésca (suono chiuso) il pescare e verbo pescare; pèsca (suono aperto) frutto;
pósta (suono chiuso) dal verbo porre; pòsta(suono aperto) luogo;
sórta (suono chiuso) dal verbo sorgere; sòrta(suono aperto) una specie;
téma (suono chiuso) la paura; tèma (suonoaperto) componimento;
tócco (suono chiuso) dal verbo toccare; tòcco(suono aperto) un pezzo;
tórta (suono chiuso) dolce; tòrta (suonoaperto) dal verbo torcere;
vénti (suono chiuso) numero; vènti(suono aperto) soffi d'aria;
vólgo (suono chiuso) è la plebe; vòlgo(suono aperto) verbo volgere;
vólto (suono chiuso) significa viso; vòlto(suono aperto) dal verbo volgere.

01.04 - La sillaba

A cura delprof. Attilio Folliero

La sillaba (Scaricare/Descargar)

La sillaba è un raggruppamento di suoni attorno ad una vocale, ossia unasillaba è rappresentata da almeno una vocale. In italiano abbiamo vari tipi disillabe:

-       una sillaba costituita da una sola vocale: a-prile;
-       due o tre consonanti seguite da una vocale: spo-sa; stra-ordinario
-       una vocale seguita da una consonante: al-to

Regole pratiche per la divisione in sillabe:

a)  una consonante appartienealla sillaba seguente: a-ve-re, a-mo-re, au-gu-ra-re, vi-ta-le
b)  di due consonanti doppie, laprima appartiene alla sillaba precedente, la seconda alla seguente
c)   quando abbiamo gruppi diconsonanti, ossia due o tre consonanti insieme, appartengono alla sillabaseguente se possono essere usati anche in principio di parole: li-sta, ma-dre,vo-stro; infatti le consonanti st, dr, str si trovano all’inizio delle parolestare, drago, strenuo
d)  I gruppi di consonanti chenon possono essere usati all’inizio di una parola, cioè non esistono parole checominciano con tali gruppi di consonati, si dividono come le doppie, unaappartiene alla sillaba precedente, l’altra alla successiva: mon-te, ver-so,ar-pa; infatti nessuna parola italiana può iniziare con nt, rs, rp

In base al numero delle sillabe una parola può essere:
-       Monosillaba, formata da una sola sillaba: sta, se, ma
-       Bisillaba, formata da due sillabe: ma-re, so-le, pri-ma
-       Trisillaba, formata da tre sillabe: ter-mi-ne, te-so-ro, sco-la-ro
-       Quadrisillaba, da quattrosillabe: fa-vo-ri-re, o-scu-ra-re, per-cor-re-re
-       Polisillaba, da cinque o più sillabe: com-men-da-to-re, ir-re-vo-ca-bi-le

01.05 - Dittonghi, trittonghi, iato, dieresi, sineresi

A cura delprof. Attilio Folliero


Ogni vocale rappresenta una sillaba; quando si incontrano due vocali,possiamo avere due sillabe, oppure una sola sillaba. Quando due vocali sipronunciano unite siamo di fronte ad un dittongo.

Specifichiamo che le vocali i, u sono deboli; le vocali a, e,o sono forti. Il dittongo ècostituito sempre dall'incontro di una delle due vocali deboli i e u (nonaccentata) con una delle vocali forti a,e, o che si fondono in un'unica emissione di voce. Esempi: Eu-ropa,uo-mo, pio-vere, pian-to, mai.

Nel dittongo la voce cade sulla vocale forte, sfuggendo quasi dalla vocaledebole. Per questo motivo la i e la u vengono dette semivocali.

La vocale forte può precedere la debole come in au-la, Eu-ropa ed ildittongo si chiama discendente.

La focale forte può seguire la vocale debole, come in fia-to, vie-ni,chio-do ed il dittongo si chiama ascendente.

Possono formare dittongo anche due vocali deboli (i, u). Esempi: fui,colui, giù

I dittonghipossibili sono:

ià, iè, iò, iù. Esempi: piatto, fieno, fiore, fiume;
uà, uè, uì, uò. Esempi: puntuale, duello, suino, fuori;
ài, àu. Esempi: dirai, causa;
èi, èu. Esempi: farei, neutro;
òi. Esempio: voi.

I gruppi vocalici ea, eo, ae, oe non costituisconodittonghi. Esempi: corteo, poeta, paese, teatro.

Trittonghi

L'unione di due vocali deboli con una vocale forte nella stessa sillabaforma un trittongo. Esempi: miei, tuoi, guai, aiuole.

Iato

Nelle seguenti parole le vocali, pur essendo vicine tra loro, appartengonoa sillabe diverse: ba-u-le, gra-tu-i-to, pa-u-ra, ri-a-ve-re, tri-an-go-lo,vi-a-le. In simili casi si parla di iato (o dittongo apparente). Quindi, l'incontrodi due vocali che si pronunciano separatamente, con due diverse emissioni divoce, forma uno iato.

Lo iato si verifica:

-       quando si incontrano duevocali forti (a, e, o). Esempi: bo-a-to, le-a-le, po-e-ta, a-e-re-o, e-ro-e,pa-e-se;
-       quando le vocali deboli (i,u) hanno l'accento tonico: mì-o, vì-a, zì-o, pa-ù-ra;
-       quando la parola deriva daun'altra che aveva l'accento sulla i o sulla u: vi-à-le (da vì-a), spi-à-re (daspì-a);
-       nei composti con i prefissiri, re: ri-a-ve-re, ri-a-pri-re, re-a-le, re-di-ge-re;
-       quando la i è preceduta da ro da un gruppo consonantico: a-tri-o, pa-tri-a, ri-o-ne, tri-on-fo, tri-bu-no.

Dieresi e sineresi

A volte in poesia, i suoni vocalici checompongono un dittongo, si pronunciano separatamente, come se appartenessero adue sillabi.

La sineresi è l’opposto della dieresi: due vocaliche non formano dittongono si fondono in una al fine di ridurre il numero disillabe.
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