lunes, 28 de marzo de 2011

03.04 - La formazione del femminile

A cura del prof. Attilio Folliero

Laformazione del femminile (Scaricare/Descargar)

I nomi degli esseri inanimati non possono subire trasformazione di genere,ossia sono sempre o maschili o femminili. I nomi degli esseri animati possonomutare genere, mediante il cambiamento della desinenza, ossia della vocalefinale. I principali mutamenti sono:

a)   Laforma femminile si ottiene mutando la desinenza maschile o, e, i in a. Esempi:
·       Cognato,cognata
·       Cavallo,Cavalla
·       Gino,Gina
·       Carlo,Carla
·       Nonno,nonna
·       Figlio,figlia
·       Cugino,cugina
·       Zio,zia
·       Ragazzo,ragazza
·       Bambino,bambina
·       Francesco,Francesca
·       Paolo,Paola
·       Giardiniere,giardiniera
·       Signore,signora
·       Marchese,marchesa
·       Giovanni,Giovanna

b)   Alcuninomi terminanti in e, o, aformano il femminile con –ina.Esempi:
·       Eroe,eroina
·       Gallo,gallina
·       Andrea(maschile in italiano), Andreina
·       Giuseppe,Giuseppina

c)    Alcuninomi formano il femminile in modo irregolare. Esempi:
·       Dio,dea
·       Cane,cagna
·       Zar,zarina
·       Stregone,strega
·       Fante,fantesca
·       Abate,badessa
·       Camoscio,camozza
·       Daino,damma

d)   Alcuninomi formano il femminile in modo del tutto differente dal maschile. Esempi:
·       Maschio,femmina
·       Uomo,donna
·       Babbo,mamma
·       Parde,madre
·       Fratello,sorella
·       Marito,moglie
·       Genero,nuora
·       Celibe,nubile
·       Compare,comare
·       Cavalire,dama o amazzone
·       Messere,madonna
·       Becco,capra
·       Montone,pecora
·       Bue(o bove), mucca (o vacca)
·       Porco,scrofa
·       Fuco,ape

03.05 - La formazione del femminile con il suffisso essa

A cura del prof. Attilio Folliero

Laformazione del femminile con il suffisso essa (Scaricare/Descargar)

Un gruppo di nomi, indicanti soprattutto professione, carica, titolinobiliari, ma anche qualche animale, formano il femminile con il suffisso essa. Esempi:
·       Avvocato,avvocatessa
·       Professore,professoressa
·       Dottore,dottoressa
·       Sacerdote,sacerdotessa
·       Presidente,presidentessa
·       Profeta,profetessa
·       Vigile,vigilessa
·       Conte,contessa
·       Principe,principessa
·       Barone,baronessa
·       Leone,leonessa
·       Elefante,elefantessa


03.06 - La formazione del femminile dei nomi maschili in tore e sore

A cura del prof. Attilio Folliero

Laformazione del femminile dei nomi maschili in tore e sore (Scaricare/Descargar)

I nomi maschili terminanti in toreformano il femminile in trice.Esempi:
·       Aviatore,aviatrice
·       Genitore,genitrice
·       Nuotatore,nuotatrice
·       Imperatore,imperatrice
·       Traditore,traditrice (anche traditora)
·       Pittore,pittrice (anche pittora)
·       Attore,attrice (anche attora)

I nomi maschili terminanti in soree ssore formano anch’essi ilfemminile in trice, con qualchelieve modifica del tema. Esempi:
·       Possessore,posseditrice
·       Difensore,difenditrice

Piccolo vocabolario di nomi maschili e femminili (Vocabolario e termini italiani)

A cura del prof. Attilio Folliero

Piccolo vocabolariodi nomi maschili e femminili

Maschile, Femminile
Abate, Badessa
Andrea, Andreina
Attore, attrice (attora)
Aviatore, aviatrice
Avvocato, avvocatessa (avvocata)
Bambino, bambina
Barone, baronessa
Becco, capra
Bove, vacca
Bue, mucca
Camoscio, camozza
Cane, cagna
Carlo, Carla
Cavalire, dama (amazzone)
Cavallo, Cavalla
Celibe, nubile
Cognato, cognata
Compare, comare
Conte, contessa
Cugino, cugina
Daino , damma
Difensore, difenditrice
Dio, dea
Dottore, dottoressa
Elefante, elefantessa
Eroe, eroina
Fante, fantesca
Figlio, figlia
Francesco, Francesca
Fratello, sorella
Fuco, ape
Gallo, gallina
Genero, nuora
Genitore, genitrice
Giardiniere, giardiniera
Gino, Gina
Giovanni, Giovanna
Giuseppe, Giuseppina
Imperatore, imperatrice
Leone, leonessa
Marchese, marchesa
Marito, moglie
Maschio, femmina
Messere, madonna
Montone, pecora
Nonno, nonna
Nuotatore, nuotatrice
Padre, madre
Paolo, Paola
Papà (babbo), mamma
Pittore, pittrice (pittora)
Porco, scrofa
Possessore, posseditrice
Presidente, presidentessa
Principe, principessa
Professore, professoressa
Profeta, profetessa
Ragazzo, ragazza
Sacerdote, sacerdotessa
Signore, signora
Stregone, strega
Traditore, traditrice (traditora)
Uomo, donna
Vigile, vigilessa
Zar, zarina
Zio, zia

03.07 - Il plurale dei nomi

A cura del Prof. Attilio Folliero

Il pluraledei nomi (Scaricare/Descargar)

I nomi, in italiano, rispetto al numero hanno il singolare quando indicanoun solo essere o una sola cosa, il plurale quando indicano più esseri o piùcose. Il plurale di un nome si forma semplicemente mutando la desinenza.

I nomi possono essere suddivisi in tre classi, secondo la vocale finale:

·       Inomi della prima classe hanno la vocale finale a
·       Inomi della seconda classe hanno la vocale finale o
·       Inomi della terza classe hanno la vocale finale e

Nomi terminanti in a pluralein e (nomi femminili), in i (nomi maschili)

I nomi terminanti al singolare in a formano il plurale in e se femminili, in i se maschili. Esempi:

·       Singolaremaschile: il dramma; plurale: i drammi
·       Singolarefemminile: la scatola; plurale: le scatole

Nomi terminanti in o pluralein i

I nomi terminanti al singolare in o,sia se sono maschili che femminili, formano il plurale in i. Esempi:

  • Singolare maschile: il libro; plurale: i libri;
  • Singolare femminile: la mano; plurale: le mani.

In realtà mano è l’unico nome femminile terminante in o che forma ilplurale regolare in i. La maggior parte dei nomi terminanti in o sono maschili.

Nomi terminanti in e pluralein i

I nomi terminanti in e, siamaschili che femminili, formano il plurale in i. Esempi:

  • Singolare maschile: il giudice (i giudici); il balcone (i balconi);
  • Singolare femminile: l’azione (le azioni); la legge (le leggi).

03.08 - Il plurale dei nomi terminanti in a

A cura delProf. Attilio Folliero
 
Il pluraledei nomi terminanti in a (Scaricare/Descargar)

I nomi terminanti al singolare in aformano il plurale in i se maschile,in e se femminili. Esempi:

·       Singolaremaschile: il dramma; plurale: i drammi
·       Singolarefemminile: la scatola; plurale: le scatole

I nomi terminanti al singolare in cao ga formano il plurale in chi o ghi se maschile; in cheo ghe se femminili. Esempi:

  • Singolare maschile: il monarca; plurale i monarchi;
  • Singolare femminile: la barca; plurale: le barche;
  • Singolare maschile: il collega; plurale i colleghi;
  • Singolare femminile: la bottega; plurale: le botteghe;

I nomi terminanti al singolare in ciao gia con la i accentata (tonica),sono femminili e formano il plurale incie o gie. Esempi:

  • Singolare femminile: la scia; plurale: le scie;
  • Singolare femminile: la nostalgia; plurale: le nostalgie;

I nomi terminanti al singolare in ciao gia, preceduta da consonante, conla i non accentata (atona), sono femminili e formano il plurale in ce o ge. Esempi:

  • Singolare femminile: la mancia; plurale: le mance;
  • Singolare femminile: la spiaggia; plurale: le spiagge;

I nomi terminanti al singolare in ciao gia, preceduta da vocale, con la inon accentata (atona), sono femminili e formano il plurale in cie o gie. Esempi:

  • Singolare femminile: la camicia; plurale: le camicie.
  • Singolare femminile: la ciliegia; plurale: le ciliegie.
Eccezioni:

l’ala e l’arma (femminili), formanoil plurale in i: le ali e le armi;

il belga; plurale: i belgi

la provincia; al plurale: le provinceo le provincie

I nomi maschili terminanti ina

I nomi terminanti in a sonogeneralmente femminili in italiano. Esempio: la casa, la tavola, la scrivania,la pillola, la matita. Il plurale si forma con la vocele e. Esempi: le case, le tavole, le scrivanie, le pillole; le matite.

Altri nomi, al singolare anche se terminano con la a sono maschili; il plurale si forma aggiungendo la i. Esempi: il problema (i problemi); iltema (i temi); il programma (i programmi); il panorama (i panorami); il poeta(i poeti).

I nomi terminanti in ista

I nomi terminanti in ista al singolare sono invariabili, cioèpossono essere maschili o femminili ed il genere si capisce dal contesto dellafrase o dall’articolo.

I nomi terminanti in ista,quando sono maschili fanno il plurale con la i; quando sono femminili con la e. Esempi:

Maschile: il giornalista (i giornalisti); il pianista (ipianisti); il tennista (i tennisti); il turista (i turisti); l’automobilista(gli automobilisti); l’artista (gli artisti);

Femminile: la giornalista (le giornaliste); la pianista(le pianiste); la tennista (le tenniste; la turista (le turiste);l’automobilista (le automobiliste); l’artista (le artiste).

03.09 - Il plurale dei nomi terminanti in o

A cura del prof. Attilio Folliero

Il pluraledei nomi terminanti in o (Scaricare/Descargar)

I nomi terminanti al singolare in o,sia se sono maschili che femminili, formano il plurale in i. Esempi:

  • Singolare maschile: il libro; plurale: i libri;
  • Singolare femminile: la mano; plurale: le mani.
In realtà mano è l’unico nome femminile terminante in o che forma ilplurale regolare in i. La maggior parte dei nomi terminanti in o sono maschili.

I nomi di parole piane terminantial singolare in co o go formano generalmente il plurale in chi o ghi, ma ci sono molte eccezioni. Esempi: il cuoco (al plurale icuochi); il rogo (i roghi); il castigo (i castighi); l’albergo (gli alberghi).

Le parole piane, le più numerosein italiano, sono quelle che hanno l'accento sulla penultima sillaba. Alcuniesempi di parole piane terminanti in co e go che formano il plurare in ci e gi:l’amico (gli amici); il nemico (i nemici); il greco (i greci); porco (porci).

I nomi di parole sdrucciole terminantial singolare in co o go formano il plurale in ci o gi. Esempi: il sindaco (i sindaci); il canonico (i canonici); il teologo(i teologi); il filologo (i filologi).

Le parole sdrucciole sono quelleche hanno l'accento sulla terzultima sillaba. Dopo le piane sono le piùfrequenti in italiano. Come abbiamo visto le parole terminanti in co e goformano il plurale in ci e gi, ma ci sono molte eccezioni: il carico (i carichi);l’incarico (gli incarichi); lo scarico (gli scarichi); il dialogo (i dialoghi);il catalogo (i cataloghi); l’epilogo (gli epiloghi); il valico (i valichi); il monologo(i monologhi); il rammarico (i rammarichi).

I nomi terminanti al singolare in io,con la i accentata (tonica) formano il plurale in ii. Esempio: il mormorio (i mormorii).

I nomi terminanti al singolare in io,con la i non accentata (atona) formano il plurale in i. Esempio: lo specchio (gli specchi).

Eccezioni e particolarità:

Alcuni nomi terminanti in co e go formano il plurale indifferentemente in ci e gi, oppure in chi e ghi. Esempi: il manico (i manici e i manichi); il parroco (i parrocie i parrochi); il traffico (i traffici e i traffichi); il mago (i magi e i maghi);

Alcuni nomi terminanti in io hanno al plurale la doppia ii per distinguerli da altri nomi chehanno la stessa grafia. Esempi: conii è plurale di conio, per distinguerlo daconi, plurale di cono; osservatorii plurale di osservatorio per distinguerlo daosservatori plurale osservatore; principii è plurale di principio perdistinguerlo da principi plurale di principe. In ogni caso è accetta anche lagrafia con una sola i.

Alcuni nomi terminanti in o formano il plurale in i, ma hanno dei mutamenti nella radicedel nume. Esempi: uomo (uomini); dio (dei); tempio (templi);

Alcuni nomi terminanti in o, formano il plurale in a e cambiano genere. Esempi: l’uovo (leuova); il paio (le paia); il centinaio (le centinaia); il miglio (le miglia);il migliaio (le migliaia); il riso (le risa).

03.10 - Il plurale dei nomi terminanti in e

A cura del prof. Attilio Folliero

Il pluraledei nomi terminanti in e (Scaricare/Descargar)

I nomi terminanti in e, siamaschili che femminili, formano il plurale in i. Esempi:
  • Singolare maschile: il giudice (i giudici); il balcone (i balconi);
  • Singolare femminile: l’azione (le azioni); la legge (le leggi).
Eccezioni e particolarità:

  • Bue al plurale buoi;
  • Mille al plurale mila;
  • Alcuni nomi terminanti in ie sono indeclinabili: la specie (le specie); la serie (le serie);
  • Altri nomi terminanti in ie formano il plurale in i. Esempi: la moglie (le mogli); la superficie (le superfici).

03.11 - Alterazione del nome

A cura del prof. Attilio Folliero

Alterazione del nome (Scaricare/Descargar)

Un nome si dice alterato quando aggiungendo un particolare suffisso si modifica in parte ilsignificato. Si può variare il nome sia dal punto di vista dellagrandezza, facendolo diventare più grande o più piccolo, sia dal punto di vistadella qualità, facendolo diventare migliore o peggiore.

Per chiarire il concetto di alterazione del nome è necessario spiegarealcuni concetti relativi a radice, desinenza, prefisso e suffisso

Radice

La radice è la parte immutabile di una parola. Nelle seguenti parole: libr-o, libr-i, libr-aio, libr-eria, libr-etto, libr-esco laradice immutabile è libr.

Desinenza

Di una parola, se la radice è la parte immutabile, la desinenza è la parteche varia, che cambiando la quale è possibile formare il femminile ed ilplurale. Nelle parole anteriori, se librè la radice, la o di libr-o, la i di libr-i, la aio di libr-aio, la eriadi libr-eria, la etto di libr-etto ela esco di libr-esco sono desinenze.

Prefisso, suffisso e tema

Se osserviamo le seguenti parole: port-a,im-port-are, es-port-azion-e solo la prima port-a è costituita da radice (port)e desinenza (a); nelle altre due la base comune (port) è preceduta da gruppi dilettere che si dicono prefisso e suffisso.

Im-port-are:im = prefisso; port = radice; are = desinenza

Es-port-azion-e:es = prefisso; port = radice; azion = suffisso;e = desinenza.

In questo caso la radice con il suo prefisso o suffisso prende il nome ditema. Quindi nella parola import-are, che è un verbo, import è il tema ed areè la desinenza; nella parola esportazion-e, esportazion- è il tema, la eè la desinenza.

L’aterazione del nome

L’alterazione del nome si produce aggiungendo un suffisso alla radice.Possiamo aggiungere i seguenti suffissi:

-one, -otto (maschile), -ona, -otta (femminile) per fardiventare un nome più grande (suffissi accrescitivi);

-ino, -etto (maschile), -ina, -etta (femminile) per fardiventare un nome più piccolo (suffissi diminutivi);

-accio, -astro (maschile), -accia, -astra (femminile) percambiare la qualità ad un nome, facendolo diventare peggiorare (suffissipeggiorativi);

-uccio (maschile); -uccia (femminie per cambiare laqualità ad un nome, facendolo diventare migliore, più affettuoso (suffissi vezzeggiativi)

Ad esempio il nome ragazzo (maschile) può diventare:
Ragazz-one o ragazz-otto (ragazzo grande);
Ragazz-ino o ragazz-etto (ragazzopiccolo);
Ragazz-accio o ragazz-astro (ragazzopeggiore);
Ragazz-uccio (ragazzo più affettuoso)

Ad esempioil nome ragazza (femminile) può diventare:
Ragazz-ona o ragazz-otta(ragazza grande);
Ragazz-ina o ragazz-etta (ragazzapiccola);
Ragazz-accia o ragazz-astra (ragazzapeggiore);
Ragazz-uccia (ragazza più affettuosa)

Ad esempioil nome libro (maschile) può diventare:
libr-one o libr-otto (librogrande);
libr-ino o libr-etto (libropiccolo);
libr-accio o libr-astro(libro cattivo, peggiore);
libr-uccio (libro simpatico)

Ad esempioil nome borsa (femminile) può diventare:
Bors-ona o bors-otta (borsagrande);
Bors-ina o bors-etta (borsapiccola);
Bors-accia (borsa non buona);
Bors-uccia (borsa carina,affettuosa)