jueves, 31 de marzo de 2011

I numeri

A cura del prof. Attilio Folliero

Riepilogo dei principali numeri

Vedasi anche l’aggettivo numerale

Cifra araba
Numero cardinale
Numero ordinale
Numero romano
1
Uno
Primo
I
2
Due
Secondo
II
3
Tre
Terzo
III
4
Quattro
Quarto
IV
5
Cinque
Quinto
V
6
Sei
Sesto
VI
7
Sette
Settimo
VII
8
Otto
Ottavo
VIII
9
Nove
Nono
IX
10
Dieci
Decimo
X
11
Undici
Undicesimo
XI
12
Dodici
Dodicesimo
XII
13
Tredici
Tredicesimo
XIII
14
Quattordici
Quattordicesimo
XIV
15
Quindici
Quindicesimo
XV
16
Sedici
Sedicesimo
XVI
17
Diciassette
Diciassettesimo
XVII
18
Diciotto
Diciottesimo
XVIII
19
Diciannove
Diciannovesimo
XIX
20
Venti
Ventesimo
XX
21
Ventuno
Ventunesimo
XXI
22
Ventidue
Ventiduesimo
XXII
23
Ventitré
Ventitreesimo
XXIII
24
Ventiquattro
Ventiquattresimo
XXIV
25
Venticinque
Venticinquesimo
XXV
26
Ventisei
Ventiseiesimo
XXVI
27
Ventisette
Ventisettesimo
XXVII
28
Ventotto
Ventottesimo
XXVIII
29
Ventinove
Ventinovesimo
XXIX
30
Trenta
Trentesimo
XXX
40
Quaranta
Quarantesimo
XL
50
Cinquanta
Cinquantesimo
L
60
Sessanta
Sessantesimo
LX
70
Settanta
Settantesimo
LXX
80
Ottanta
Ottantesimo
LXXX
90
Novanta
Novantesimo
XC
100
Cento
Centesimo
C
200
Duecento
Duecentesimo
CC
300
Trecento
Trecentesimo
CCC
400
Quattrocento
Quattrocentesimo
CD
500
Cinquecento
Ciqnuecentesimo
D
600
Seicento
Seicentesimo
DC
700
Settecento
Settecentesimo
DCC
800
Ottocento
Ottocentesimo
DCCC
900
Novecento
Novecentesimo
CM
1.000
Mille
Millesimo
M
2.000
Duemila
Duemillesimo
MM
3.000
Tremila
Tremillesimo
MMM
4.000
Quattromila
Quattromillesimo
__
IV
5.000
Cinquemila
Cinquemillesimo
_
V
6.000
Seimila
Seimillesimo
__
VI
7.000
Settemila
Settemillesimo
__
VII
8.000
Ottomila
Ottomillesimo
___
VIII
9.000
Novemila
Novemillesimo
__
IX
10.000
Diecimila
Diecimillesimo
_
X
100.000
Centomila
Centomillessimo
_
C
1.000.000
Un milione
Milionesimo
_
M
4.000.000
Quattro milioni
Quattromilionesimo
=
IV
1.000.000.000
Un miliardo
Miliardesimo
=
M

miércoles, 30 de marzo de 2011

05.01 - L’aggettivo

A cura del prof. Attilio Folliero

L’aggettivo (Scaricare/Descargar)

L’aggettivo è quella parte del discorso che serve a qualificare o adeterminare il nome. Secondo la funzione che svolgono, gli aggettivi sidistinguono in qualificativi o determinativi. Esempi:

-      Io vivo in un appartamento
-      Io vivo in un appartamentogrande
-      Io vivo in quell’appartamento

Nel primo caso sto dicendo che vivo in un appartamento; nel secondo caso stoaggiungendo la qualità dell’appartamento in cui vivo, infatti sto qualificandol’appartamento come grande; nel terzo caso sto indicando, con un aggettivodeterminativo (quello), l’appartamento in cui vivo.

L’aggettivo è una parte variabile del discorso perché muta la desinenzafinale a seconda del genere (maschile o femminile) e del numero (singolare ofemminile).

05.02 - L’aggettivo qualificativo

A cura del prof. Attilio Folliero

L’aggettivo qualificativo (Scaricare/Descargar)

L'aggettivo qualificativo esprime una qualità del nome. Gli aggettiviqualificativi sono innumerevoli, perché innumerevoli sono le qualità chepossiamo attribuire ad un nome. Una persona ad esempio può essere: giovane, anziana,bella, brutta, alta, bassa, magra, grassa, grande, piccola, bionda, bruna,educata, maleducata, preparata, impreparata, colta, ignorante, triste, felice, allegra,noiosa, sincera, bugiarda, pigra, attiva, malata, sana, ecc…

Aggettivi qualificativi primitivie derivati

L’aggettivo qualificativo come il nome può essere:

·       Primitivo, quando èformato da radice e desinenza. Esempi: bello, brutto, alto, basso, grande,piccolo.

·       Derivato, quando èformato da radice, prefissi, suffissi e desinenza. Esempi: malato (derivato damale), amabile (da amo), romano (da Roma).

Per formare aggettivi qualificativi derivati possiamo usare dei suffissiuniti al tema di un verbo o di un nome. I suffissi più usati sono:

-       abile: am-abile(da amo), lod-abile (da lodo);
-       ale: industri-ale(da industria), commerci-ale (da commercio);
-       ano: rom-ano (daRoma), napolet-ano (da Napoli);
-       are: angol-are(da angolo), triangol-are (da triangolo);
-       ario:reazion-ario (da reazione), letter-ario (da lettera), vison-ario (da visione);
-       ese: torin-ese(da Torino), milan-ese (da Milano), piemont-ese (da Piemonte), pugli-ese (daPuglia);
-       ibile:  cred-ibile (da credo);
-       ile: gent-ile(da gente);
-       oso: coraggi-oso(da coraggio), noi-oso (da noia)

Il significato di un aggettivo qualificativo può essere modificato conl’utilizzo dei prefissi. Alcuni prefissi danno all’aggettivo qualificativo significatonegativo, come in-(in-esperto = nonesperto), il- (il-legale = nonlegale), im- (im-mortale = nonmortale), dis- (dis-atteso = nonatteso), dif- (dif-ficile = nonfacile), s- (s-leale = non leale), a- (a-politico = non politico), an- (an-alcolico = non alcolico).

Aggettivi composti

Anche gli aggettivi, come i nomi, possono essere composti, cioè formatidall’unione di due aggettivi. Esempi: aereodinamico, sacrosanto, variopinto. Inalcuni casi i due aggettivi che formano l’aggettivo composto sono uniti da untrattino: italo-venezuelano, storico-letterario, tecnico-scientifico.

Aggettivo qualificativosostantivato

Anche l’aggettivo qualificativo, come tutte le parti del discorso, puòassumere valore di sostantivo, facendolo precedere dall’articolo. Gli aggettivisono usati in funzione di sostantivo soprattutto  per indicare popoli e paesi (i romani, ivenezuelani, gli italiani, il napoletano, il brindisino, il piemontese), oppureun nome astratto (il falso, l’utile, il dilettevole, il futile, il disonesto),oppure particolari qualità di persone e cose (il povero, il ricco, il rapido,il lento).

05.03 - Genere e numero dell’aggettivo qualificativo

A Cura del prof. Attilio Folliero

Genere e numerodell’aggettivo qualificativo (Scaricare/Descargar)

L’aggettivo qualificativo è una parte variabile del discorso perché muta ladesinenza finale secondo il genere (maschile o femminile) ed il numero(singolare o femminile). Per la formazione del genere e del numero valgono lestesse norme del nome.

Per l’aggettivo abbiamo due classi:

-      Prima classe: gli aggettiviterminanti in o (maschili) cheformano il plurale in i e gliaggettivi terminanti in a(femminili) che formano il plurale in e.Esempi: bello (maschile singolare), belli (maschile plurale), bella (femminilesingolare), belle (femminile plurale).

-      Seconda classe: aggettiviterminanti in e (sia maschile chefemminile) che formano il plurale in i.Esempi: ragazzo milanese (maschile singolare), ragazzi milanesi (maschileplurale), ragazza milanese (femminile singolare), ragazze milanesi (femminileplurale).

Aggettivi maschilidi prima classe terminanti in co

Gli aggettivi maschili terminanti in coformano il plurale in chi se sonopiani, in ci se sono sdruccioli.Esempi: caduco al pluare caduchi; secco al plurale secchi; ciclopico al pluraleciclopici; pratico al plurale pratici.

Le parole piane, le più numerosein italiano, sono quelle che hanno l'accento sulla penultima sillaba.

Le parole sdrucciole sono quelleche hanno l'accento sulla terzultima sillaba. Dopo le piane sono le piùfrequenti in italiano.

Come visto, gli aggettivi piani terminanti in co formano il plurale in chi,ma ci sono molte eccezioni: amico al plurale amici; nemico al plurale nemici;greco al plurale greci.

Al contrario, gli aggettivi sdruccioli terminanti in co formano il pluralein ci, ma anche in questo caso ci sono molte eccezioni: carico al pluralecarichi; intrinseco al plurale intrinsechi.

Aggettivi femminilidi prima classe terminanti in ca

Gli aggettivi femminili terminanti in caformano tutti il plurale in che.Esempi: ricca al plurale ricche; stanca al plurale stanche.

Aggettivi femminilidi prima classe terminanti in cia e gia

Gli aggettivi femminili terminanti al singolare in cia o gia con la iaccentata (tonica) formano il plurale incie o gie. Esempi: sudicia al plurale sudicie; fradicia al pluralefradicie;  malvagia malvagie

Aggettivi diprima classe terminanti in go e ga

Gli aggettivi maschili terminanti in goed i femminili terminanti in ga formano il plurale rispettivamente in ghi e ghe. Esempi: largo al plurale larghi; larga al plurale larghe.

Aggettivi maschilidi prima classe terminanti in io

Gli aggettivi terminanti al singolare in io, con la i accentata (tonica)formano il plurale in ii. Esempi: natio al plurale natii; stantio al pluralestantii.

Gli aggettivi terminanti al singolare in io, con la i non accentata (atona)formano il plurale in i. Esempi: empio al plurale empi; proprio al pluralepropri; vario al plurale vari.

Aggettivi composti

Gli aggettivi composti mutano la desinenza del secondo aggettivo. Esempi:sacrosanto al plurale sacrosanti; sordomuta al plurale sordomute;italo-venezuelano al plurale italo-venezuelani.

Aggettivi invariabili

Gli aggettivi invariabili sono quelli che hanno una sola terminazione peril maschile ed il femminile, il singolare ed il plurale. Tra questi abbiamo:

-       Gliaggettivi numerali cardinali, con l’unica eccezione di uno che varia dal maschileal femminile. Esempi Tre bambini; tre bambine; dieci bambini, dieci bambine.Però si dirà: uno studente, una studentessa;
-       L’aggettivopari ed i suoi composti dispari ed impari. Esempi: Il numneo pari, i numeripari, il numeo dispari, i numeri dispari, il numero impari, inumeri impari.
-       Lelocuzioni avverbiali dappoco, dabbene, perbene usate come aggettivi. Esempi:ragazzo perbene, ragazza perbene, ragazzi perbene, ragazze perbene; uomodappoco, donna dabbene;
-       Aggettivitronchi, cioè con l’accento sull’ultima sillaba. Esempi: lo stile rococò, glistili rococò.
-       Aggettiviterminanti in consonante, di origine straniera. Esempi: una donna snob, duedonne snob, un uomo snob, due uomini snob.

Aggettivi bello, santo, grandee buono

Gli aggettivi bello, grande, santo e buono davanti a nomi che iniziano per consonantesi troncano. Esempi: il bel bimbo, il gran maestro, san Luigi, gran donna, buoncuore. Questi aggettivi davanti a nomi che cominciano per vocale si elidono.Esempi: bell’amico; grand’animo; sant’Ambrogio.

L’aggettivo bello quando è posto dopo il nome, al singolare ha sempre laforma bello, al plurale belli. Quindi: il bel bambino, il bambino bello, ibambini belli.

L’aggettivo buono si tronca davanti a nomi che iniziano per consonante, marimane buono quando è posto dopo il nome. Quindi: un buon bambino; un bambinobuono.