jueves, 7 de abril de 2011

07.25 - I verbi servili

A cura del prof. Attilio Folliero

I verbi servili (Scaricare/Descargar)

Alcuni verbi, pur avendo un significato autonomo, si uniscono ad altri verbi,espressi all’infinito, per completare il loro significato e per accentuare unasfumatura, precisando la persona, il tempo, il modo. Questi verbi assieme alverbo principale formano un unico predicato. Per questo motivo si chiamano servili,ossia hanno la funzione di servire, aiutare altri verbi all’infinito.

Questi verbi non alterano il significato del verbo che accompagnano. Iprincipali verbi servili in italiano sono: dovere, potere, volere e sapere.

Il verbo dovere indica obbligo: Io devo studiare;
Il verbo potere indica possibilità: Io posso venire stasera;
Il verbo volere esprime desiderio: Io voglio superare l’esame;
Il verbo sapere esprime capacità: Io so studiare da solo.

I verbi servili oltre ad accompagnare altri verbi, possono essereutilizzati autonomamente, anche se raramente. Esempi: io devo mille euro; ioposso; io voglio la pasta; io so la verità.

I tempi composti dei verbiservili

I verbi servili quando sono usati in modo indipendente, nei tempi composti voglionol’ausiliare avere, con l’eccezione del verbo solere, che vuole l’ausiliareessere; bisogna aggiungere che solere è ormai caduto in disuso e si usa solo inpoche circostanze. Il passato prossimo di questi verbi, quindi un tempocomposto, alla prima persone è: io ho dovuto; io ho potuto; io ho voluto; io hosaputo.

I verbi servili quando accompagnano gli altri verbi, nei tempi composti siconiugano con l'ausiliare del verbo che reggono. Esempi:

Dovere


  • Lucia ha dovuto mille euro (dovere usato in modo autonomo richiede avere)
  • Lucia ha dovuto studiare (studiare richiede avere)
  • Lucia è dovuta uscire (uscire richiede essere)

Potere

  • Marisa ha potuto (potere usato in modo autonomo richiede avere)
  • Marisa ha potuto studiare (studiare richiede avere)
  • Marisa è potuta venire (venire  richiede essere)


Volere

  • Claudio ha voluto un gatto (volere usato in modo autonomo richiede avere)
  • Claudio ha voluto mangiare (mangiare richiede avere)
  • Claudio è voluto venire (venire richiede essere)

Sapere

  • Marisa ha saputo la verità (sapere usato in modo autonomo richiede avere)
  • Marisa ha saputo farlo (fare richiede avere)
  • Marisa è saputa arrivare (arrivare richiede essere)

Verbi servili col verbo essere

I verbi servili quando accompagnano il verbo essere, nei tempi composti siconiugano sempre col verbo avere. Esempio: Io avrei potuto essere il migliore

Verbi servili con i verbiriflessivi

Quando i verbi servili accompagnano un verbo riflessivo, nei tempi compostivogliono l’ausiliare essere, se il pronome precede il verbo. Se il pronome cheaccompagna i riflessivi è unito al verbo vogliono l’ausialiare avere. Adesempio, il verbo lavarsi è riflessivo ed al passato prossimo si coniuga: io misono lavato; quando lavarsi è accompagnato da un verbo servile nei tempicomposti vuole essere: io mi sono potuto lavare. Se il pronome è attacato alverbo si usa il verbo avere: io ho potuto lavarmi.

Verbi servili con l’imperfetto

Quando si esprime una ipotesi irreale riferita al passato, generalmente siusa il condizionale passato; con i verbi servili, invece al posto delcondizionale si usa l’indicativo imperfetto. Esempi:
  • Dovevi salutare il tuo maestro (per significare: avresti dovuto salutare);
  • Volevamo avvisarvi del nostro arrivo (per significare: avremmo voluto avvisarvi).

07.26 - Verbi riflessivi, riflessivi reciproci, riflessivi impropri e riflessivi apparenti

A cura del prof. Attilio Folliero

Verbi riflessivi,riflessivi reciproci, riflessivi impropri e riflessivi apparenti (Scaricare/Descargar)

La forma riflessiva indica un’azione che si riflette sul soggetto che lacompie. Esempi:
  • “Io mi pettino” significa “Io pettino me stesso” (verbo pettinarsi);
  • “Io mi lavo” significa “Io lavo me stesso” (verbo lavarsi).
Bisogna distinguere i verbi riflessivi veri e propri dai riflessivireciproci, dai riflessivi impropri e dai riflessivi apparenti.

Verbi riflessivipropri

I riflessivi prori sono verbi transitivi attivi in cuil’azione del soggetto passa (transita) su un oggetto che coincide con ilsoggetto, o meglio si riflette sul soggetto stesso. In questi casi l’oggetto èrappresentato dai pronomi personali atoni: mi,ti, si, ci, vi, si. Esempi:
  • Io mi pettino (Io pettino me stesso)
  • Tu ti pettini (Tu pettini te stesso)
  • Maria si pettina (Maria pettina se stessa)
  • Luigi si lava (Luigi lava se stesso)
  • Noi ci pettiniamo (Noi pettiniamo noi stessi)
  • Voi vi pettinate (Voi pettinate voi stessi)
  • Maria e Luigi (Loro) si pettinano (Maria e Luigi pettinano loro stessi)

Verbi riflessivi reciproci

I riflessivi reciproci sono verbitransitivi attivi, che esprimono una azione scambievole o reciproca tra due opiù persone, attraverso l’uso dei pronomi personali atoni plurali ci, vi, si. Esempio:
·        Mario e Carla si abbracciano (= Marioabbraccia Carla e Carla abbraccia Mario).

Per avere i riflessivi reciprocispesso è opportuno aggiungere una locuzione come: tra di noi, tra di voi, tradi loro, l’un l’altro, a vicenda, scambievolmente. Esempio:
·        Noici rimproveriamo” può significare “Noi rimproveriamo noi stessi”(riflessivo proprio); se voglio fare un riflessivo reciproco dobbiamo dire “Noi ci rimproveriamo l’un l’altro (avicenda)”.

Verbi riflessivi impropri

I riflessivi impropri sono verbitransitivi attivi che hanno un oggetto espresso e sono sempre accompagnati daipronomi personali atoni: mi, ti, si, ci,vi, si. Però in questo caso questo pronome non corrisponde a un oggetto, maè un complemento di termine o di vantaggio. Esempio:
·        Voivi procurate molti amici influenti; ossia voi procurate a voistessi (a vostro vantaggio) molti amici influenti.

Verbi riflessiviapparenti

I riflessivi apparenti sono verbiintransitivi attivi che solo apparentemente hanno la forma riflessiva; neiriflessivi apparenti, i pronomi personali atoni mi, ti, si, ci, vi, si non hannofunzione di complemento oggetto o di termine, ma costituiscono un tutto unicocon il verbo: rallegrarsi, pentirsi, accorgersi, sedersi, impadronirsi, vergognarsi. Esempio:
·        Noici accorgiamo che tu avevi ragione (significa: “noi capiamo chetu avevi ragione” e non: “noi accorgiamo noi stessi”).

07.27 - Verbi pronominali

A cura del prof. Attilio Folliero

Verbi pronominali (Scaricare/Descargar)

Quando parliamo di verbi pronominali, ci riferiamo ai riflessivi apparenti.E’ la forma in cui, alcuni verbi intransitivi sono accompagnati dalleparticelle pronominali mi, ti, si, ci,vi, si che hanno solo funzione pleonastica (pleonastico = ovvio, inutile,scontato) e formano una cosa sola col soggetto. Esempi:
  • io mi lamento;
  • lui si pente;
  • noi ci accorgemmo dell'errore.
In questi casi le particelle pronominali non hanno valore di complementooggetto o complemento di termine; non si può dire: "Io dolgo me stesso” o “Iodolgo a me stesso"; "Lui pente se stesso” o “Lui pente a sestesso"; "Noi accorgemmo noi stessi” o “Noi accorgemmo a noistessi".

E’ dunque, abbastanza semplice distinguere questa forma da quellariflessiva. Verbi pronominali, ossia riflessivi apparenti sono: rallegrarsi,pentirsi, accorgersi, sedersi, impadronirsi, vergognarsi.

E’ da notare l'uso di rafforzare alcuni verbi intransitivi con leparticelle pronominali raggruppate me ne,te ne, se ne, ce ne, ve ne, se ne, che sono adoperate in senso puramente pleonastico. Adesempio: me ne infischio; te ne vai; ve ne dispiacete.

Tra i verbi pronominali figurano alcuni che quando sono separati dalleparticelle pronominali cambiano di significato. Esempi:
  • abboccarsi significa colloquiare con uno; abboccare significa prendere con la bocca;
  • apporsi significa indovinare, non ingannarsi; apporre significa aggiungere;
  • sovvenirsi significa ricordare; sovvenire significa soccorrere.
Altri verbi propnominali, invece non cambiano il significato. Esempi:
  • affogare e affogarsi;
  • annegare e annegarsi;
  • ammalare e ammalarsi;
  • riposare e riposarsi;
  • sbigottire e sbigottirsi;
  • disperare e disperarsi;
  • lamentare e lamentarsi;
  • sbagliare e sbagliarsi.

07.28 - La forma passiva

A cura del prof. Attilio Folliero

La forma passiva (Scaricare/Descargar)

Ogni fraseattiva in cui è presente un complemento oggetto può essere trasformata inpassiva. Possono avere la forma passiva solo i verbi transitivi che hanno un oggetto espresso, perché il passivosi forma trasformando l’oggetto in soggetto. I verbi intransitivi, che perdefinizione non hanno l’oggetto, non possono avere la forma passiva; anche iverbi transitivi che non hanno l’oggetto espresso non possono avere il passivo.

Forma attiva

  • Il bimbo (soggetto) accarezza (verbo) il gatto (oggetto);

Forma passiva

  • Dal bimbo (agente) è accarezzato il gatto (soggetto); messa in ordine, la frase passiva diventa: il gatto è accarezzato dal bimbo.

Trasformare una frase attiva in passiva

Consideriamol’esempio: Andreina (soggetto) mangia la pasta (complemento oggetto); alpassivo diventa: La pasta è mangiata da Andreina.

Il complemento oggetto

Ilcomplemento oggetto della frase attiva diventa il soggetto della frase passiva;la pasta, complemento oggetto della frase attiva, diventa il soggetto dellafrase passiva.

Il verbo

Il verbodella frase attiva deve essere trasformato in participio passato preceduto dalverbo essere posto allo stesso tempo del verbo della frase attiva. Nell’esempio,il verbo della frase attiva è: mangia, ossia indicativo presente; quindi alpassivo dobbiamo inserire il verbo essere all’indicativo presente, che vaaccordato con il nuovo soggetto; nell’esempio il nuovo soggetto è la pasta,nome femminile singolare, quindi il verbo essere va alla terza persona singolaredel presente indicativo, cioè è,seguito dal participio passato del verbo mangiare; il participio passato delverbo mangiare è: mangiato (maschile singolare); mangiati (maschile plurale);mangiata (femminile singolare); mangiate (femminile plurale). Dato che il nuovosoggetto, la pasta, è un nome femminile singolare, il participio passato dimangiare da inserire è: mangiata. In conclusione il verbo mangia della nostra frase attiva dell’esempio, al passivo diventa è mangiata.

Il soggetto

Il soggettodella frase attiva diventa complemento d’agente nella frase passiva, cioè ilnome che indica il soggetto si fa precedere dalla preposizione “da”; ilcomplemento d’agente si chiama complemento di causa efficiente se èrappresentato da una cosa. Occorre fare attenzione al fatto che a volte invecedi utilizzare la preposizione semplice “da”, bisogna utilizzare la preposizionearticolata, formata dalla preposizione semplice “da” in unione con gli articoliil, lo, la, i, gli, le. Quindi, quando diciamo che nella frase passiva ilcomplemento d’agente va preceduto dalla preposizione da, s’intende che può essereanche dal, dallo, dalla, dai, dagli, dalle. Dipende dal genere e dal numero delsoggetto della frase attiva. Se nella frase attiva abbiamo, ad esempio:
  • Carlo soggetto, il complemento d’agente è: da Carlo; Carlo mangia la pasta; la pasta è mangiata da Carlo;
  • Il bambino, soggetto, il complemento d’agente è: dal bambino; Il bambino mangia la pasta; la pasta è mangiata dal bambino;
  • I bambini, soggetto, il complemento d’agente è: dai bambini; I bambini mangiano la pasta; la pasta è mangiata dai bambini;
  • La bambina, soggetto, il complemento d’agente è: dalla bambina; La bambina mangia la pasta; la pasta è mangiata dalla bambina;
  • Le bambine il complemento d’agente è: dalle bambine; Le bambine mangiano la pasta; la pasta è mangiata dalle bambine;
  • Lo studente, soggetto, il complemento d’agente è: dallo studente; Lo studente mangia la pasta; la pasta è mangiata dallo studente;
  • Gli studenti, soggetto, il complemento d’agente è: dagli studenti; Gli studenti mangiana la pasta; la pasta è mangiata dagli studenti.
Esempi con i vari tempi

Forma attiva

·        Maria mangia la mela (indicativo, tempo presente)
·        Maria ha mangiato la mela (indicativo, tempo passatoprossimo)
·        Maria mangiava la mela (indicativo, tempo imperfetto)
·        Maria aveva mangiato la mela (indicativo, tempotrapassato prossimo)
·        Maria mangiò la mela (indicativo, tempo passato remoto)
·        Maria ebbe mangiato la mela (indicativo, tempo trapassatoremoto)
·        Maria mangerà la mela (indicativo, tempo futuro semplice)
·        Maria avrà mangiato la mela (indicativo, tempo futuroanteriore)
·        Maria mangerebbe la mela (condizionale, tempo presente)
·        Maria avrebbe mangiato la mela (condizionale, tempopassato)

Forma passiva

·        La mela è mangiata da Maria (indicativo, tempo presente)
·        La mela è stata mangiata da Maria (indicativo, tempopassato prossimo)
·        La mela era mangiata da Maria (indicativo, tempoimperfetto)
·        La mela era stata mangiata da Maria (indicativo, tempotrapassato prossimo)
·        La mela fu mangiata da Maria (indicativo, tempo passatoremoto)
·        La mela fu stata mangiata da Maria (indicativo, tempotrapassato remoto)
·        La mela sarà mangiata da Maria (indicativo, tempo futurosemplice)
·        La mela sarà stata mangiata da Maria (indicativo, tempofuturo anteriore)
·        La mela sarebbe mangiata da Maria (condizionale, tempopresente)
·        La mela sarebbe stata mangiata da Maria (condizionale,tempo passato)
Altri modi di fare il passivo

Il passivo si può fare in altri modi: col verbe venire,col verbo andare e con la particella si in funzione passivante.

Col verbo venire

Invece del verbo essere, per fare il passivo possiamoutilizzare il verbo venire, ma solo nei tempi semplici. Esempio: Il bimboaccarezza (accarezzava) il gatto; nella forma passiva diventa: il gatto viene(veniva) accarezzato dal bimbo.

Col verbo andare

Anche il verbo andare può essere utilizzato per fare ilpassivo, ma solo per esprimere un senso di necessità (Esempio: Questa lezioned’italiano va studiata meglio dall’alunno Carlo; va studiata = deve esserestudiata), oppure con i verbi come perdere, smarrire, bruciare (Esempio: Andaronoperduti documenti importantissimi; andarono perduti =furono perduti).

Con il si passivante

Per rendere passiva la terza persona singolare e pluraledi tutti i tempi semplici dei verbi transitivi, basta premettere alle vociattive la particella pronominale si. In questo caso il si ha funzionepassivante, cioè rende passivo un verbo. Esempio: Maria mangia la mela(attivo); Maria si mangia la mela (passivo).

Il passivo dei verbiservili

Il passivo dei verbi servili si ottiene premettendo il sipassivante o facendoli seguire dall’infinito passivo del verbo cheaccompagnano. Esempio: “Maria deve mangiare la mela” diventa “Maria si devemangiare la mela” o “La mela deve essere mangiata da Maria”.

07.29 - Uso impersonale del verbo

A cura del prof. Attilio Folliero

Quando il verbo indica un’azione senza un soggetto determinato, si dice che esso è usato impersonalmente. Tutti i verbi possono essere usati impersonalmente: è sufficiente utilizzare un verbo alla terza persona singolare, preceduto dalla particella “si”, che sostituisce un pronome indefinito come qualcuno, un tale, certuni, tutti.

07.30 - I verbi impersonali

A cura del prof. Attilio Folliero

I verbiimpersonali (Scaricare/Descargar)

Si dicono impersonali tutti i verbi che nella coniugazione non hannosoggetto determinato. Si usano nei modi finiti, alla terza persona singolare enei modi indefiniti. I verbi impersonali mancano dell’imperativo. Appartengono aquesta categoria:


  • I verbi che indicano fenomeni atmosferici, come piovere, nevicare, tuonare, grandinare, lampeggiare, diluviare, albeggiare. Esempi: Nevica da più giorni; D’estate tuona spesso.
  • I verbi come apparire, accadere, avvenire, piacere, dispiacere, sembrare, importare, occorrere, bisognare, ecc.. sono verbi personali, che possono essere usati impersonalmente ed il soggetto può essere un infinito o un’altra preposizione. Esempi: Bisogna partire; Bisogna che tu parta.
  • Il verbo essere accompagnato da aggettivi, o da avverbi, in locuzioni come: è bene, è necessario, è opportuno. Il soggetto è rappresentato da un infinito o da un’altra proposizione. Esempi: E’ necessario studiare; E’ necessario che tu studi.
  • I verbi fare, andare, stare in locuzioni verbali come: fa caldo, fa freddo, va bene, va male, sta bene. Esempi: D’inverno fa freddo; Quando c’è la salute va tutto bene.
  • Tutti i verbi transitivi, intransitivi, riflessivi si possono usare impersonalmente premettendo la particella “si”. Esempi: Si legge per imparare; Si viaggia in aereo; Ci si pente sempre del male compiuto.
Notare

Nei tempi composti, l’ausiliare dei verbi impersonali è in genere il verboessere. I verbi che indicano fenomeni atmosferici possono utilizzare anchel’ausialiare avere, per sottolineare la durata del fenomeno. Esempi:
  • E’ piovuto;
  • Ha piovuto per molte ore.
I verbi che indicano fenomeni atmosferici, a volte sono usati in sensofigurato ed in questo caso sono personali. Esempi:
  • L’oratore tuonò per due ore;
  • Dal cratere piovve cenere.

07.31 - Le diverse funzioni del “si”

A cura del prof. Attilio Folliero

Le diverse funzioni del “si” (Scaricare/Descargar)

Il “si”svolge differenti funzioni, infatti può essere:
  • Pronome riflessivo. Esempi: Lui si pettina; Lui si lava;
  • Pronome impersonale. Esempi: si viene; si guardi il film; si mangi; si esca;
  • Particella passivante (Si passivante). Esempi: si lodano i buoni (= i buoni sono lodati); Maria si mangia la mela.
Il si passivante

Per renderepassiva la terza persona singolare e plurale di tutti i tempi semplici dei verbi transitivi, basta premettere alle vociattive la particella pronominale si. In questo caso il si ha funzionepassivante, cioè rende passivo un verbo. Esempi:

  • Attivo indicativo presente, 3ª singolare: Maria mangia la mela.
  • Passivo: Maria si mangia la mela (= la mela è mangiata da Maria).
  • Attivo indicativo presente, 3ª plurale: I bambini mangiano le mele.
  • Passivo: I bambini si mangiano le mele (= le mele sono mangiate dai bambini).
  • Attivo indicativo imperfetto, 3ª singolare: Maria mangiava la mela.
  • Passivo: Maria si mangiava la mela (= la mela era mangiata da Maria).
  • Attivo indicativo imperfetto, 3ª plurale: I bambini mangiavano le mele.
  • Passivo: I bambini si mangiavano le mele (= le mele erano mangiate dai bambini).
  • Attivo indicativo passato remoto, 3ª singolare: Maria mangiò la mela.
  • Passivo: Maria si mangiò la mela (= la mela fu mangiata da Maria).
  • Attivo indicativo passato remoto, 3ª plurale: I bambini mangiarono le mele.
  • Passivo: I bambini si mangiarono le mele (= le mele furono mangiate dai bambini).
  • Attivo indicativo futuro semplice, 3ª singolare: Maria mangerà la mela.
  • Passivo: Maria si mangerà la mela (= la mela sarà mangiata da Maria).
  • Attivo indicativo futuro semplice, 3ª plurale: I bambini mangeranno le mele.
  • Passivo: I bambini si mangeranno le mele (= le mele saranno mangiate dai bambini).
  • Attivo condizionale presente, 3ª singolare: Maria mangerebbe la mela.
  • Passivo: Maria si mangerebbe la mela (= la mela sarebbe mangiata da Maria).
  • Attivo condizionale presente, 3ª plurale: I bambini mangerebbero le mele.
  • Passivo: I bambini si mangerebbero le mele (= le mele sarebbero mangiate da Maria).
Particella pronominale si premessa ai tempisemplici passivi.

Laparticella pronominale “si” quando è premessa ai tempi semplici passiviattribuisce a questi valori di tempi composti. Esempio: si era lodata la virtù= la virtù era stata lodata.

Esempio del diverso uso del si

Nellaseguente frase incontriamo i tre possibili utilizzi del si: si guardi(impersonale) il quadro che Carlo si è procurato (riflessivo = a se), perché siponesse (passivante = fosse posto) nel suo salotto.