A cura del prof. Attilio Folliero
Uso di “Ci”
La forma pronominale
atona “Ci” può essere usata:
a) In unione col verbo essere, che assume il significato di esistere,
trovarsi. Esempi:
·
C’era (= Ci era =
esisteva) una volta una bambina …
b) Come pronome riflessivo di prima persona plurale. Esempio:
c) Come pronome personale di prima persona plurale, in funzione di
complemento (oggetto o di termine). Esempi:
·
Ci (oggetto): Lei ci (= noi) aiuta sempre;
·
Ci (termine): Chiama quel
signore affinché ci (= a noi) indichi la strada.
d) Come pronome dimostrativo, con il significato di: a ciò, a questa cosa, a
quella cosa, con questo, con quello. Esempi:
·
Ci=a ciò: Non ci
(=a ciò) penso più;
·
Ci= a questa cosa: Non ci
(= a questa cosa) credo;
·
Ci=a quelle cose: Credi a
tutte quelle cose che scrivono i giornali? Non ci (= a quelle cose)
credo;
·
Ci=con questi: Ho messo
gli occhiali nuovi e ci (=con questi) vedo meglio.
·
Ci = con quello: Dovrei
parlare col nuovo segretario?Allora, ci (= con quello) parlo domani.
e) Come avverbio di luogo, col significato di: lì, là, in quel luogo, in
questo luogo. Esempi:
·
Ci (=lì, là, in quel
luogo) andammo volentieri.
·
Andrò a Venezia e ci
(=lì, là, in questo luogo) resterò una settimana.
f)
Come pleonastico, ossia
parola in più, non necessaria e quindi si può omettere. Esempi:
·
E’ necessario accendere
la luce, perché non ci si vede più;
·
Parlo forte perché lui ci
sente poco;
·
Ci sto attento io al nonno.
Uso di “Vi”
La forma pronominale atona
“Vi” può essere usata:
a) Come pronome personale di seconda persona plurale in funzione di
complemento (oggetto o di termine) atono. Esempi:
·
Vi (oggetto): Lei vi (=
voi) aiuta
·
Vi (termine): Vi (= a
voi) penso sempre
b) Come pronome dimostrativo, con il significato di: a ciò, a questa cosa, a
quella cosa, con questo, con quello. Esempi:
·
Vi=a ciò: Non vi
(=a ciò) penso più;
·
Vi= a questa cosa: Non vi
(= a questa cosa) credo più;
·
Vi=a quelle cose: Credi a
tutte quelle cose che scrivono i giornali? Non vi (= a quelle cose) credo;
·
Vi=con questi: Ho messo
gli occhiali nuovi e vi (=con questi) vedo meglio.
·
Vi = con quello: Dovrei
parlare col nuovo segretario?Allora, vi (= con quello) parlo domani.
c) Come avverbio di luogo, col significato di: lì, là, in quel luogo, in
questo luogo. Esempi:
·
Vi (=lì, là, in quel luogo)
andremo volentieri.
·
Andrò a Venezia e vi
(=lì, là, in questo luogo) resterò una settimana.
d)
Come pleonastico, ossia
parola in più, non necessaria e quindi si può omettere. Esempi:
·
E’ necessario accendere
la luce, perché non vi si vede più;
·
Vi sto attento io al nonno.
Uso di “Ne”
La particella pronominale “Ne” può essere usata:
a) Come partitivo. Esempi:
·
Quanti libri hai letto
quest’annoo? Ne ho letti vari.
b) Come pronome personale di terza persona, equivalente a: di lui, di lei,
di loro, da lui, da lei, da loro. Esempi:
·
Ne = di lui: Apprezzo
molto Marco, perché ne (=di lui) conosco le doti;
·
Ne = di lei: Apprezzo
molto Giulia, perché ne (=di lei) conosco le doti;
·
Ne = di loro: Apprezzo
molto questi artisti, perché ne (=di loro) conosco le doti;
·
Ne = da lui: Giuseppe
ebbe come maestro suo padre e ne (=da lui) apprese molto;
·
Ne = da lei: Anna ebbe
come maestra la signora Rita e ne (=da lei) apprese molto;
·
Ne = da loro: Luisa
incontrò dei ragazzi ubriachi e ne (=da loro) fuggì subito.
c)
Come pronome dimostrativo
equivalente a: di ciò, da ciò, di questo, da questo. Esempi:
·
Ne = di ciò: Non parlarmi
del problema, ne (=di ciò) parlerai col tuo superiore;
·
Ne = da ciò: Non parlasti
chiaro e ne (=da ciò) derivò una gran confusione
·
Ne = di questo: Questo è
il problema. Cosa ne (=di questo) pensi?
·
Ne = da questo: Tralasciando
questo problema iniziale, ne (=da questo) derivarono tutti gli altri.
d)
Come avverbio di luogo
equivalente a: di là, di lì
·
Ne = di là: Cecilia fu a
Parigi e ne (=di là) tornò entusiasta;
·
Ne = di lì: C’era troppo
inquinamento e ne (= di lì) scappai subito.
e)
Come pleonastico, ossia
parola in più, non necessaria e quindi si può omettere. Esempi:
·
Se n’è andato via; si può
scrivere semplicemente: è andato via, in quanto se ne, si possono omettere,
senza modificare il senso della frase.
f) Di pronome personale di prima persona plurale, equivalente a: noi
e a noi. Tale uso però è limitato alla poesia.
Uso di “Lo”
La forma pronominale atona
“Lo” si usa:
a) Come pronome personale di terza persona singolare in funzione di
complemento oggetto. Esempio:
·
Lo (= lui) vidi l’ultima
volta la settimana scorsa
b) Come pronome dimostrativo, con il significato di: ciò. Esempio:
·
Tu indossi vestiti
inappropriati: lo =(ciò) notano tutti
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