Dimitri Khalezov, Nexus Magazin 31, Oktober-November 2010 (*)
La storia ufficiale dell’11
settembre è un sacco di bugie. Per la comunità alternativa, questo sembra
essere un dato di fatto. Ma cosa è successo veramente? Una nuova serie di
rivelazioni da un vecchio membro dell’intelligence nucleare russa ha scosso anche
coloro che credevano di aver chiare le cose dietro le quinte.
11 settembre:
la terza verità
Come sono crollare
esattamente le Torri Gemelle? L’analisi di un esperto in esplosioni nucleari ci
porta ad una sorprendente conclusione.
Quando il mondo vide come gli
aerei colpirono le Torri Gemelle del World Trade Center a New York e come
queste sono crollate tra le nuvole di polvere durante gli eventi dell’11
settembre, rimase sufficientemente impressionata per considerare i fatti sotto
certo livello di osservazione. Da allora, uno strano concetto è cresciuto nella
loro mente: come è possibile che aerei di alluminio potessero penetrare edifici
realizzati interamente in acciaio e come il combustibile dell’aereo potesse
fondere quelle solide strutture fino a ridurle in polvere sottile e
microscopica?
Prima o poi queste ridicole
idee sarebbero state scartate: il crollo delle torri non aveva nulla a che fare
con gli aerei o con l’incendio teoricamente causato da questi. Questo è un
fatto che negli ultimi anni interessa gli statunitensi scontenti della la
versione ufficiale dell’11 settembre. Superato lo shock iniziale, molti cominciarono anotare le incongruenze in
quella versione non erano poche.
La prima cosa che richiamò
l’attenzione è stato che l’ordine in cui
crollarono le torri non corrispondeva all’ordine con cui furono colpite dagli
aerei. La Torre Sud, seconda nell’impatto, è collassata per prima, mentre che
la Torre Nord, che fu colpita prima, è collassata dopo. Questo significa che al
“fuoco” ci volle un’ora e quarantadue minuti per far collassare la prima torre
e solo cinquantasei minuti per far collassare la seconda. Considerando che le
fiamme in entrambe le torri furono causate approssimativamente dalla stessa
quantità di combustibile e considerando che le torri erano gemelle (e
assolutamente identiche in quanto a struttura), questa sarebbe il primo segnale
che i crolli non c’entravano nulla con l’incendio.
La seguente scoperta arrivò
quando gli investigatori dell’11/9 cominciarono a considerare che l’edificio 7
(enorme e robusto grattacielo con una struttura in metallo di 47 piani) crollò
in modo simile lo stesso giorno senza aver subito l’impatto di nessun aereo. Se
il collasso delle torri fu attribuito ufficialmente al combustibile che gli
“aerei” trasportavano, il collasso dell’edificio 7 risultava inspiegabile, al
punto che il rapporto ufficiale della Commissione sull’11/9 preferì non
nominarlo, come se il crollo di un moderno grattacielo di 47 piani non fosse
degno di una sola parola.
I confronti di questi tre fatti,
più una serie di irregolarità relative al collasso, indusse i primi ricercatori
sull’11/9 a pensare che erano stati ingannati dalle autorità e che la
distruzione del WTC non c’entrava nulla né con il combustibile né con gli
“aerei” perché veramente gli aerei erano inutili. Il solo crollo dell’edificio
7 del WTC il pomeriggio dell’11 settembre 2001 provò che gli aerei risultavano
superflui e che il crollo del WTC sarebbe successo comunque, indipendentemente
da qualsiasi aereo. Qualcuno semplicemente aveva bisogno che il WTC crollasse e
questo era il motivo del suo crollo.
A questo punto cominciò il
cosiddetto “Movimento sulla Verità dell’11/9”.
Allora la gente cominciò ad
accusare il governo degli Stati Uniti di aver demolito intenzionalmente il WTC
in un processo industriale chiamato “demolizione controllata”. Sempre più
persone negli USA accusarono il governo di essere il principale responsabile
degli attacchi e infine, più del 65% della popolazione statunitense ha detto di
non credere alla spiegazione ufficiale sugli attacchi dell’11/9 e la caduta del
WTC. Veramente, chiunque abbia visto attentamente la copertura di quei momenti,
può ricordare le immagini quando la “terza esplosione” fu menzionata:
E comprensibilmente, la
maggior parte delle persone che non erano d’accordo con la versione ufficiale
del “combustibile”, accusarono il governo degli USA di aver demolito
intenzionalmente il WTC. Ma, loro non hanno le conoscenze sufficienti sui
processi di demolizione in generale né di come era strutturato il WTC in modo
particolare. Da qui sorsero teorie cospirazioniste che suggerivano che il WTC
fosse stato teoricamente seminato con esplosivi o che fu demolito usando
“nano-termite” (una mistica sostanza della quale non si aveva conoscenza fino a
quella data), che fu usata “come rivestimento” in ogni parte di acciaio delle
strutture delle torri. Esistono teorie molto più bizzarre che incolpano il
collasso degli edifici dell’uso di armi di alta tecnologia, come raggi laser
lanciati dallo spazio, ad esempio. Certamente nessuno di questi teorici si è
messo d’accordo con l’altro e così hanno perso il loro tempo non solo accusando
il governo di essere il principale colpevole ma accusandosi reciprocamente per
“confondere le acque della verità”.
Il problema con loro è che
ignorano quello che veramente è successo nel WTC e, principalmente, ignorano
perché è successo il modo in cui è successo.
L’autore di questo articolo
cercherà di presentare qualcosa di diverso. Invece di presentare un’altra
teoria del complotto, presenterà un’opinione esperta, unita alla sua
testimonianza oculare sulla sua esperienza e conoscenza dato il suo vecchio
incarico nell’armata sovietica. Come risultato di questo contributo, spero, che
il lettore possa avere una miglior comprensione riguardante la demolizione del
WTC rispetto a quella che può trovare in qualsiasi forum riguardante l’11-sett.
Zona Zero (Ground Zero) e zona zero (ground zero)
Per iniziare, vorrei
ricordare a tutti che la zona originale del WTC a New York è chiamata “Zona Zero”(Ground
Zero). Molti sembrano non sapere cosa significano queste parole “zona
zero” e l’importanza che rappresentano.
Molti prendono “Ground Zero” per il suo
nome proprio, come se fosse il nome di una città o quello di una nave. Ma,
pochi ricordano che questo strano nome “zona zero”(ground zero) fu data alla
zona del WTC in modo troppo veloce, trattandosi di un “nome proprio”. Quasi
immediatamente dopo la caduta delle torri (un’ora prima della caduta
dell’edificio 7), cioè, a mezzogiorno dell’11 settembre 2001, quasi tutti gli
ufficiali e anche alcuni giornalisti cominciarono a parlare della zona come
della “ground zero”. Tutti i giornali pubblicati il giorno seguente chiamavano
la zona del WTC come “zona zero”. All’epoca, queste parole erano scritte in minuscolo.
L’uso di “zona zero” in relazione all’area del WTC continuò il 12 settembre del
2001 e alcune agenzie continuarono ad usarla in minuscolo fino al 13 settembre
2001. Solo allora, come se qualcuno avesse scoperto il suo errore, questo
strano nome fu cambiato di status per trasformarlo in “Zona Zero”, in maiuscolo
e, come tale, alla fine si è trasformato in un nome proprio.
Ma cosa accade con “zona
zero” in minuscolo, cioè, quello ancora senza lo status di “nome proprio”?
Perché chiamare così l’area
del WTC immediatamente dopo la caduta delle torri? Fu per caso un errore dovuto
alla confusione che si viveva in mezzo agli eventi dell’11/9? Potrei rispondere
di “si”. E ‘stato sicuramente un errore causato dalla confusione. Ma non fu un
errore nel senso che il nome sbagliato è stato scelto per nominare appunto il
WTC, semplicemente perché era molto presto in quel momento da figurarsi un nome
appropriato. Di fatto, gli esperti della Difesa Civile hanno fatto bene a
chiamare l’aera come “zona zero”. Non vi era alcun errore in tale designazione.
Quella era “zona zero” nel modo in cui la difesa civile lo intende. Ma è stato
assolutamente un errore nel senso che quelle parole strane “zona zero” furono
inavvertitamente filtrate ai giornalisti e attraverso loro al pubblico in
generale. Dopo ciò è stato troppo tardi per sopprimere quella strana
denominazione della difesa civile, e quindi, i disperati ufficiali statunitensi
non hanno avuto altra opzione che mettere le maiuscole a queste sedicenti
parole e trasformare queste parole sediziose della difesa civile in “Nome
Proprio”.
Per iniziare, vorrei citare
qui, un’affermazione detta da uno degli eroi dell’11/9, il detective John
Walcott, un salvatore della “Zona Zero” che ha dedicato molto tempo a rimuovere
le macerie della zona del WTC. Ha trascorso lì il tempo sufficiente per
sviluppare una strana malattia: leucemia mielogena nella sua forma
terminale. Solo due punti di questa
dichiarazione in un articolo inquietantechiamato “Morte per polvere” (vedasi la storia completa) che ci ha portato a conoscere
questo tipo di cose “inspiegabili” -che il lettore avrà bisogno come premessa
basica per poter capire il punto principale di questo articolo-. Entrambi i
paragrafi parlano della polvere e della radiazione:
… Siccome Walcott era
detective, ha passato i suoi cinque mesi di lavoro non solo nella “Zona Zero”
ma anche a Fresh Kills. Così come lo soffocava l’aria impura del basso
Manhattan, lo spaventava anche la discarica di Staten Island (terreno dove si
depositavano le macerie dell’11/9- Ndr)- Walcott sapeva che nelle torri tutto
era crollato: tavoli, luci, pc. Ma oltre all’abituale trama d’acciaio, il
detrito che esaminò consisteva in piccolissime particole di polvere, cioè, non
c’erano resti di mobili, né di apparecchiature elettriche e neanche il mouse di
un computer.
Spesso, i detective solevano
rifugiarsi in baracche di legno, nell’ intento di allontanarsi da quello che
Walcott chiamava “quella maledetta aria cattiva”. Ma un giorno, mentre si
trovava nel rifugio con i suoi colleghi, mangiando snack e bevendo bibite
gassate, apparvero due agenti dell’FBI- Erano totalmente coperti con tute e maschere siglate con nastri isolanti
(per la ventilazione, ndr), al fine di isolare il gas.“Qualcosa non va qui…”
pensò tra di sé Walcott, e confrontò i ben protetti agenti del FBI con i
poliziotti di New York che indossavano solo delle maschere per respirare.
E così al Sig. Walcott,
qualcosa, disgraziatamente, stava andando male, molto male.
Quegli agenti, che non si
vergognavano a vestire quelle tute davanti alla gente comune completamente
senza protezione, sapevano la verità. Per questo non hanno avuto la leucemia o
qualche tipo di cancro in fase terminale. E, apparentemente, sarebbero vissuti
molto di più, nonostante fossero stati nella “Zona Zero”…
Se si dovesse aprire un
vocabolario contemporaneo per cercare il significato di questo strano termine, non
ci sarebbe bisogno di porsi la domanda, immediatamente si capirebbe cosa c’era
di sbagliato con “Ground Zero“:
Possibili significati di “ground zero”, come definito
in The New International Webster Comprehensive Dictionary of the English
Language (Deluxe Encyclopedic Edition 1999, ISBN 1-888777796), pagina 559
Inutile dire che il signor
Walcott è sopravvissuto, a differenza di altri suoi colleghi che lavoravano
nella Zona Zero, che, per inciso, sono stati meno fortunati.
Il 17 dicembre 2007, su
alcuni siti internet è stato menzionato vagamente al fatto che Walcott fu
sottomesso ad una strana e, in estremo, dolorosa operazione- un trapianto di
midollo osseo (leggasi questa storia, cosi come un altroagghiacciante racconto). Continua a vivere ma sottomesso ad un trattamento
di droghe immuno-depressive con lo scopo di prevenire il rigetto del trapianto,
ed inoltre senza poter uscire di casa dato che il suo sistema immunitario non
esiste e quindi qualunque tipo di infezione potrebbe essere fatale.
Per coloro che non sanno che
cosa significa “trapianto di midollo, mi sento in dovere di spiegare. Questo
trapianto è richiesto per i pazienti che sono stati sottoposti a severe
quantità di radiazioni, sia radiazioni penetranti sia radiazioni per
ionizzazione residuale, o entrambe, e il cui midollo osseo (che è responsabile
della rigenerazione del sangue) è distrutto da queste severe dosi di
radiazioni. E’ una strana proprietà della radiazione di attaccare le cellule
del midollo osseo con maggiore forza di qualsiasi altra cellula del corpo, per
questo, la maggior parte delle vittime di radiazioni soffrono di leucemia.
Quanto maggiore è l’esposizione alle radiazioni, maggiore è la quantità di
cellule del midollo osseo che muoiono e, di conseguenza, maggiore è l’impatto
della leucemia. Walcott, a quanto pare ha subito la condizione più grave di
leucemia. Prima del trapianto è sopravvissuto solo grazie ai donatori di sangue,
dato che il suo sangue non avrebbe mai potutorigenerarsi.
Oltre alla distruzione delle
ossa, le radiazioni ionizzanti,
specialmente quanto s’ inala o s’ ingerisce polvere o vapore
radioattivo, può provocare diversi tipi di cancro che possono colpire qualsiasi
zona del corpo umano o anche molte zone contemporaneamente. Ma, è facile per i
medici e specialisti senza scrupoli dare una spiegazione su questi casi. Loro
possono dire che il tumore è causato da “amianto”, da “gas tossici”, da
particelle di “polvere tossica”, ecc. Ma questi bugiardi sono messi a nudo
quando si tratta di danneggiare il midollo osseo.- Il danno al midollo osseo
può essere causato solo da radiazione ionizzante.E’ proprio per questo che gli
agenti del FBI indossavano quelle “ridicole” tute contro materiali pericolosi
con maschere protettive chiuse con
nastro isolante mentre visitavano la Zona Zero: non volevano beccarsi una
leucemia né nessun altro tipo di cancro, quindi quando chiudevano le loro
maschere con il nastro non lo facevano solo per isolare i gas come pensava
Walcott. Lo facevano con lo scopo di proteggersi dalla polvere radioattiva e
specialmente dal vapore radioattivo, che non volevano inalare, tanto meno
ancora ingerire.
Alcuni lettori potranno
mostrarsi impressionati da questa rivelazione ed essere inclini a non credermi-
pensando che sto speculando. Ma, la storia di Walcott e degli agenti dell’ FBI
che indossano scafandri nel ground zero non hanno nulla a che fare con me nel
personale, queste storie esistono, a prescindere dall’umile lettore
dell’articolo, allo stesso modo in cui esiste l’attuale e legale definizione di
“Zona Zero” che prima dell’11/9 soleva essere come segue:
Zona zero: punto nella superficie della terra o
dell’acqua direttamente sotto, o sopra nella quale esplode una bomba atomica o
all’’idrogeno. Webster’s Encycolpedic Unabridged Dictionary of the English
Language (Edition 7689, printed in 1994, ISBN 0-517-11888-2)
Zona zero: punto nella terra, direttamente sotto
l’esplosione di un’arma nucleare. Dictionary of Military Terms (Peter Collins
Publishing 1999, ISBN 1-901659-24-0)
Zona zero: luogo dove una bomba nucleare esplode, dove
succede il danno più grave. Longman Advanced American Dictionary (pubblicato
nel 2000, ISBN 0 582 31732 0)
Queste erano le definizioni integre
di Zona Zero. Era l’unica definizione adeguata del suo significato…. Se non
credi quello che vedi e preferisci correre alla libreria più vicina per
comprare qualche vocabolario in inglese, non ti affrettare. Quando arriverai,
ti sorprenderai ancora di più perché non sarà possibile trovare in nessun
vocabolario la pura e vecchia definizione di questa parola. I vocabolari
stampati prima dell’11/9 come quelli menzionati sopra che contenevano l’unico
significato corretto di “zona zero” sono stati rimossi da tempo dagli scaffali
delle librerie e sostituiti con le nuove edizioni. Sfortunatamente, la stessa
lingua inglese è stata una delle prime vittime dell’11/9.
“zona zero” sostantivo 1 (C, di solito singolare) il luogo esatto dove una bomba atomica esplode. L’esplosione è stata sentita a 30 miglia dalla zona zero. 2 (U) il luogo del vecchio World Trade Center nella città di New York, distrutto in un attacco l’11 settembre 2001. Cambridge Advanced Learner’s Dictionary, 2nd Edition. (2° Edition 2006, ISBN-13 978-0-521- 60499-4)
Non vi stupite se quasi tutti
i nuovi vocabolari inglesi stampati dopo l’11 settembre cominciarono a
descrivere la “zona zero” teoricamente come se avesse più di un senso. Almeno 3
o 5 nuovi significati sono stati aggiunti a questa parola, che vanno da “grande
devastazione”, “grande disordine” e “attività urgente” fino a “punto base”
o“punto di partenza”. Alcuni preferiscono altri punti di vista: editori del
nuovo Dizionario Longman, ad esempio, lo definiscono come “luogo dove esplode
una bomba”, senza dire se questa bomba è di tipo nucleare o termonucleare!”
Oltre a questo, adesso tutti i dizionari grandi e piccoli, non importa,
cominciano ad includere questa (per essere più esatti “queste”) definizioni. Il
termine “zona zero”- ovviamente per essere tanto specifico- prima dell’11/9
esisteva solo nei grandi dizionari come il Webster Unabridged o il Collins
completo, l’American Heritage e simili (nei quali c’era un solo significato) ma
non nei piccoli, come i dizionari per studenti estudenti di livello avanzato
(l’unica eccezione è stato il suddetto Longman). Ad esempio, “zona zero” era
assente nell’ Advanced Oxford Dictionary, nella sua 4°, 5°e 6° edizione,
pubblicata prima dell’11 settembre 2001. Anche l’Oxford Enciclopedico non
includeva nulla riguardo alla zona zero. Solo nella sua 7ma edizione si
occupano di questo termine.
I dizionari stampati dopo
l’11/9, come il vocabolario d’inglese Mcmillan per Studenti di livello Avanzato
e il Dizionario Longman dell’Inglese Contemporaneo, tutti i nuoviMerrian
Webster, la maggior parte degli Heritage, il nuovo Collins, Microsoft Encarta e
molti altri nuovi vocabolari ed enciclopedie hanno cominciato a includere “zona
zero” e a definirla in modo che possa avere più di un significato, facendo il
possibile per allontanare l’attenzione dei lettori dall’ originale natura
nucleare (e solo nucleare) di questa parola. Tra l’altro, gli editori del più
recente Advanced CambridgeDictionary furono acclamati per non ingannare i lettori:
sono stati sufficientemente valorosi da non includere nessuna definizione
sbagliata di zona zero nei loro dizionari pubblicati dopo l’11/9, in chiaro
contrasto con gli altri editori al servizio degli imbroglioni dell’11/9. Si
dice che ci sono stati altri tentativi per dimostrare che “zona zero” fu
deliberatamente usato per descrivere questo senso molto prima dell’11/9. Senza
dubbio tutti questi sforzi linguistici post 11/9 riguardanti la zona zero sono
comprensibili. Ovviamente questo nome strano e rivelatore,
sceltofrettolosamente dagli esperti della Difesa Civile per designare le
demolizioni al WTC, era così rivelatore da lasciarlo con il suo unico originale
significato.
La demolizione nucleare del WTC
L’autore di questo articolo è
stato funzionario incaricato ufficiale nelle unità militari sovietiche 46179,
conosciute anche come lo “Servizio di Controllo Speciale del 12° Dipartimento
del Ministero della Difesa dell’URSS. Il 12° Reparto era di per se un’
organizzazione responsabile della manutenzione, il controllo della produzione,
la manutenzione tecnica, ecc. di tutto l’arsenale nucleare dello Stato. Mentre
il suoServizio di Controllo Speciale e anche dell’osservazione dei trattati
relativi alla sperimentazione nucleare. Questo è particolarmente importante per
l’esistenza delcosiddetto ”Trattato di esplosioni nucleari pacifiche” del 1976
tra l’Unione Sovieticae gli Stati Uniti. Secondo questo trattato, le parti
erano tenute ad informarsi reciprocamente delle esplosioni nucleari senza
specifici fini militari. Durante il mioservizio militare in questa
organizzazione, a fine anni ’80, mi è stato comunicato cheesisteva un cosiddetto “regime di demolizione nucleare di
emergenza” costruitonelle torri gemelle del World Trade Center di New York.
Lo schema attuale di
demolizione era basato su enormi cariche termonucleari (di quasi 150 chilotoni
di resa in TNT) che sono state collocate a circa 50 metri sotto le fondamenta
di ciascuna delle torri. Per me è stato strano e, per essere onesti, difficile credere che le
autorità statunitensi potrebbero essere così pazze da demolire edifici nel
mezzo di una città abitata, impiegando cariche nucleari sotterranee.
Tuttavia, come ho ben capito,
non si prevedeva di demolire il WTC in questo mododi per sé. Questo era un modo
per evitare qualche problema burocratico: un sistema di demolizione nucleare
come questo doveva essere costruito all’internodelle torri non esattamente per
demolirle, ma per ottenere il permesso di costruirle, dopo: il codice di
costruzione di New York a quel tempo (così come Chicago) nonpermetteva al
Dipartimento di Costruzioni di autorizzare la costruzione di un grattacielo a
meno che il produttore non fornisca un modo soddisfacente per il futuro o in
caso di emergenza, demolire un’ edificio di questa portata.
Dalla fine degli anni ’60
(quando le torri sono state proposte), questo tipo dicostruzione con telaio in
acciaio è stato un concetto nuovo, cosicchè nessuno avevaidea di come trattare
con esso in termini di demolizione. Perché i metodi di demolizione
convenzionali (o ”tradizionali“) erano applicabili solo agli edifici in stile
antico, qualcosa di nuovo era stato inventato per le robuste torri d’acciaio,
in mododa convincere il reparto di costruzione a concedere loro il permesso per
la sua costruzione, e questo ”qualcosa “ è stato senza dubbio inventato: la
demolizione nucleare.
Breve storia del concetto di demolizione atomica e
nucleare.
L’idea iniziale di utilizzare
testate nucleari per demolire edifici è nato quasi di pari passo con l’emergere
di armi nucleari nei primi anni ’50. In un primo momento, le munizioni nucleari
non sono state chiamate “nucleare”, ma ”atomiche”, così il concetto demolizione
utilizzando queste munizioni è stato chiamato ”demolizioneatomica”. Queste
parole riuscirono a sopravvivere e, nonostante la ridenominazione come ”armi
nucleari”, le parole ”demolizione atomica” può ancoraessere trovata nei nomi
deidispositivi speciali SADM (Atomic Demolition Munitionspeciali) e Madman
(Atomic Demolition MunitionMedium .) Molte persone credono erroneamente che
SADM si riferisca ad “Munizioni Piccole di Demolizione Atomica”.(SADM =
”Special Atomic Demolition Munitions”: da qui la “S” di “special” si confonde
con quella di “small”. N.D.T.)
Di fatto, non sarebbe un
grande errore chiamale “piccole” (small) invece di “speciali” (special), perché
le SADM sono realmente piccole. La loro carica nucleare solitamente non eccede
il chilotoni nel suo equivalente in TNT. Considerando che i moderni SADMs hanno
cariche variabili che possono configurarsi fino a meno di 0,1 chiloton, e
alcune anche di 0,01 chilotoni (equivalente a 100 e 10 tonnellate di TNT,
rispettivamente), meritano di essere chiamate munizioni “piccole”. Altri nomi
conosciuti per questi SADMs sono “mini atomiche” e “suitcase nuke” (valigia
bomba). Anche se logicamente, il secondo termine è forse scorretto. In realtà
la maggior parte dei SADM sembrano enormi tazze con pesi tra 50 e 70 kg
che potrebbero essere trasportati in
zaini, quindi è altamente improbabile che possano entrare in una 24 ore.
Tuttavia, ci sono anche
moderne “mini atomiche” fatte di Plutonio-239 al posto di Uranio-235, e a causa
della minor massa critica del Plutonio, la loro misura potrebbe essere
significativamente più piccola. Alcune nuove “mini-nukes” fatte di plutonio
potrebbero entrare in una 24 ore. Le MADM sono enormi in entrambi i casi, sia
come misura che come in carica TNT e possono portare una carica di fino a 15
chiloton nel suo equivalente in TNT, pesare fino a 200 kg ed essere grandi come
una bomboladel gas domestico.
Una qualsiasi delle munizioni
sopra potrebbe essere usata con successo perdemolire gli obiettivi enormi che
non potrebbero essere distrutti con una ragionevole quantità di esplosivi
convenzionali. Soprattutto in momenti di emergenza, quando non c’è tempo né
possibilità di preparare la demolizione “normale” con i mezzi convenzionali. Ad
esempio, potrebbero essere usati per ponti, dighe, gallerie, strutture
sotterranee rafforzate, costruzioni gigantesche rinforzate, ecc. Tuttavia, il
fattore di efficienza di tali demolizioni nucleari usando il SADM o MADM non è
molto alto. Come probabilmente sapete, l’obiettivo principaledella demolizione
controllata degli edifici con il metodo di implosione è proprio quello di
eliminare questi edifici senza farli esplodere e far volare i componenti della
struttura ovunque, ma buttare giù queste strutture causando il minor danno
possibile all’ambiente circostante.
Per questo motivo, gli
ingegneri che preparano le demolizioni controllate prima devono determinare i
punti esatti di supporto nelle strutture ed installare le cariche nei punti
corretti con lo scopo di spezzarli. In quasi tutti i casi, c’è più di un punto
dove installare gli esplosivi, dato che è poco probabile che queste strutture
abbiano un solo punto di supporto o una sola colonna di sostegno. Nel migliore
dei casi, se ne possono avere pochi, se non molti. Per una demolizione atomica,
utilizzando lemunizioni già menzionate, questo non sarebbe il caso.
Le persone che pianificano
l’uso di cariche atomiche in caso di emergenza, potrebbero non avere abbastanza
tempo né formazione sufficiente per fare calcoli così precisi come nel caso di
una demolizione convenzionale. In molti casi, quello che potrebbero avere è la
più elementare esperienza in ingegneria e qualche conoscenza relazionata
all’uso di armi nucleari. Pertanto, l’uso di cariche di demolizione atomica in
casi simili comporta distruggere una struttura non in modo così “pulito”, anche
se in qualsiasi modo e a qualsiasi prezzo. E’ per questo che un una carica
atomica usata per demolire strutture in casi di emergenza potrebbe risultare
comunque eccessiva, con una gran parte di energia sprecata, come succede in
qualsiasi esplosione nucleare. Così la maggior parte dell’energia liberata in
un’esplosione nucleare di un una carica come quella di un dispositivo atomico
di demolizione potrebbe essere consumata in una serie di fattori ben noti di
una detonazione atomica: radiazione termica, onda espansiva, radiazione
ionizzante, impulso elettromagnetico, che non hanno nulla a che vedere con il
lavoro di demolizione e probabilmente non potrebbero contribuire a questo.
Tuttavia questi fattori distruttivi potrebbero contribuire enormemente a
causare danni all’ambiente circostante,
danno che in generale potrebbe essere estremo e decisamentesuperiore al costo
da pagare per la demolizione.
Si può dire che una
demolizione nucleare nel senso menzionato prima ha un indice di performance
molto più basso rispetto al reale processo di demolizione, dato che
quest’ultimo impiega quasi tutta l’energia completa degli esplosivi pel rompere
le colonne invece di creare un’ondata di radiazione termica. Ma oltre a questo,
il dispositivo di demolizione atomica è costoso. Come minimo, una mini atomiche
in uranio costa un paio di milioni di dollari, se non di più (una bomba di
Plutonio costa molto di più). A quanto pare, qualche migliaio di tonnellate di
TNT possono costare meno di un chilotoni di munizioni nucleari. Ma, è possibile
demolire alcune costruzioni usando 1000 tonnellate di TNT, mentre è impossibile
demolire una sola costruzione (ma danneggiare altre intorno) con una sola mini
atomica.Considerando questo, si può dedurre che l’utilizzo di munizioni
nucleari, indipendentemente dalle dimensioni, per demolire edifici civili in
tempo di pace, quando non c’è il tempo sufficiente per preparare la demolizione
di oggetti come quelli usando mezzi convenzionali, non è un’opzione. In ogni
caso, una demolizionecontrollata sarebbe meno costosa di una demolizione
nucleare. Mini-atomiche potrebbero essere usate solo per demolizione in caso di
una emergenza reale.
Come è possibile allora che
questo antico concetto di demolizione atomica, pur sapendo che è costosa e con
una performance molto bassa rispetto ad unademolizione controllata di
implosione,- fu fatto resuscitare ed utilizzato nello schema di demolizione del
WTC?
Una cosa del genere succede
perché la nuova generazione di costruzioni che sono state eretti alla fine
degli anni 60, sono i cosiddetti “edifici a telaio in acciaio”. Nonostante la
credenza sbagliata della gente, prima delle torri del WTC, mai, in nessuna
parte del mondo, è avvenuta una demolizione per implosione di nessun
grattacielo di quel tipo. In primo
luogo, perché la maggior parte dei grattacielierano edifici nuovi e quindi il tempo della loro demolizione non
era ancora arrivato. L’edificio più grande distrutto da un’implosione fu uno di
47 piani, l’Edificio Singer nella città di NY, costruito nel 1908 e demolito
nel 1968 grazie al suo essereobsoleto. Questo edificio era una struttura molto
più debole rispetto ai grattacieli incredibilmente potenti con telaio in
acciaio. Pertanto, non è possibile demolire un edificio come questo con mezzi
comunemente noti. In tempi in cui gli edifici sono stati coperti con pannelli
di mattoni e cemento, le loro strutture solevano avere colonne e travi in
calcestruzzo. A volte queste strutture erano rafforzate con impianti in acciaio,
anche se a volte erano di solo calcestruzzo.
In ogni caso, era possibile
calcolare la quantità precisa di esplosivi che si dovevano collocare in queste
strutture in punti determinati (o poste in fori praticati neimontanti) con lo
scopo di romperle allo stesso tempo e far cadere l’edificio sulle sue
fondamenta. Ma, questo non è possibile con i moderni edifici con un nucleo
interno di acciaio, come nel caso delle Torri Gemelle, l’edificio 7, o le Torri
Sears di Chicago.
Qui un esempio della trama
d’acciaio delle Torri Gemelle del WTC:
Non esistono “strutture di
supporto” propriamente dette. La torre intera è essenzialmente una struttura di
supporto. Il telaio in acciaio delle torri del WTC era costituita da un
perimetro e un nucleo integrati entrambi alle colonne eccezionalmente grosse
con doppio muro d’acciaio. Questo cosiddetto “disegno di struttura a tubo” fu
una scoperta che ha permesso di aprire pavimenti piani invece di riempirli di
colonne distribuite all’interno per sostenere i carichi, come tradizionalmente
si faceva nelle costruzioni precedenti. Le Torri Gemelle presentavano un
perimetro di colonne di supporto (di taglio quadrato) collocate una ad un metro
dall’altra sulla facciata delle torri, in modo da formare una struttura rigida
in grado di resistere praticamente a tutti i carichi laterali (il vento ad
esempio) e in questo modo condividere il peso della gravità con le colonne
interne. La struttura del perimetro consiste in 59 colonne simili per lato,
mentre la struttura del nucleo di 47 colonne di acciaio (di taglio
rettangolare) che andavano dalla base alla parte superiore delle torri.
Nella seguente immagine, che
mostra i resti così come furono trovati nella zona zero dopo la demolizione
dell’11 settembre, si possono vedere le colonne d’ acciaio del perimetro e del
nucleo:
Nota che queste colonne del
nucleo (rettangolari) e del perimetro (quadrate) non appartengono alla parte
bassa delle torri ma alle parti alte. Questo perché furono lanciate dalla
polverizzazione alla quale le torri furono sottoposte durante la demolizione,
mentre quasi nulla, eccetto una polvere microscopica, è rimasta delle colonne
identiche appartenenti alla parte bassa.
Qui ancora un’altra foto (del
NIST- National Institute of Standars and Technology) che mostra le colonne del
perimetro durante la costruzione:
Queste colonne erano
incredibilmente grosse: il muro di ognuna misurava circa 2,5 pollici (6,35 cm),
in modo che avevano uno spessore totale di 5 pollici (12.7 cm). Per immaginare
quanto grosse erano, qui un buon esempio
di confronto: la corazza frontale del T-34, il miglior carro armato della
seconda guerra mondiale, era di solo 1.8 pollici, o 4.5 cm, ed era aduna sola
copertura.
In quei tempi non esisteva un
obice capace di penetrare una corazza di questo tipo. Certamente, nessun
esplosivo sarebbe stato in grado di danneggiare la corazza di nessun carro
armato, eccetto una bomba con una carica cava che non avrebbe strappato un
pezzo completo ma un piccolo foro.
Considerando che le strutture
d’acciaio delle torri avevano le colonne di acciaio a doppia parete, che erano
quasi il triplo dello spessore comparato alla corazza frontale del T-34, era
impossibile trovare un modo per rompere queste colonne simultaneamente in
diversi punti per ottenere l’effetto di un’implosione- obiettivo principale di
una demolizione controllata. Certamente era tecnicamente possibilerompere
alcune colonne in determinati punti, usando enormi quantità di cariche cave fissate ad ogni colonna, ma
perfino questa incredibile soluzione non avrebbe potuto aiutare ad ottenere un
simile effetto. Le torri, semplicemente, erano così alte e rigide che le loro
colonne di acciaio potevano essere spezzate simultaneamente in varie parti di
ogni piano- cosa difficile da ottenere- e anche così, questa soluzione, non
avrebbe raggiunto lo scopo prefissato. Nulla garantiva che una così gigantesca
struttura cadesse direttamente sulle sue fondamenta. Al contrario, i detriti
potevano essere lanciati a un quarto di miglio al massimo, considerato il peso.
Pertanto, era impossibile demolire le Torri Gemelle del WTC, usando qualsiasi
mezzo tradizionale di demolizione.
Lo stesso può dirsi
dell’edificio 7, o dell’edificio Sears di Chicago. Entrambi sono stati
costruiti utilizzando un analogo sistema di telaio in acciaio, a doppia
parete,impossibile di rompere a causa dei motivi già descritti. Tuttavia,
secondo le leggi americane che regolano la costruzione di grattacieli, gli
architetti devono fornire un progetto di demolizione soddisfacente prima che il
progetto di costruzione venga approvato dal Dipartimento delle Infrastrutture.
Nessuno poteva costruire un grattacielo che non potesse essere demolito in
futuro. Questo è il punto principale nella demolizione dei grattacieli.
Ironicamente, questo schema di demolizione nucleare non contempla esattamente
la demolizione dell’edificio, soprattutto considerando che nessuno ha alcuna
pratica nella demolizione di edifici con questi mezzi. Questo era solo per
convincere al Dipartimento ad approvare la costruzione in qualsiasi modo.
Sembra che gli architetti e i
promotori di questi schemi sinceramente speravano che le loro idee non fossero
messe in pratica mentre erano in vita.
Come funziona?
Prima di tutto, la
demolizione nucleare ha poco o nulla a che vedere con la tradizionale demolizione
utilizzando SADM o MADM come descritto prima. E’ un concetto totalmente nuovo.
Durante un processo moderno di demolizione nucleare, la carica nucleare non
produce un’esplosione nucleare atmosferica, con la sua classica nuvola a fungo,
radiazione termica, onda espansiva e impulso elettromagnetico. Questa esplode
molto al di sotto della superficie, così come una carica nucleare esplode
durante un tipico test. In questo modo, non produce né onda, né radiazione
termica, né radiazione ionizzante penetrante, né impulso elettromagnetico.
Potrebbe provocare danni relativamente minori nelle vicinanze a causa di una
probabile contaminazione, che, però, è considerata dai disegnatori di tali
progetti come un fattore ponderabile, insignificante.
Qual è la differenza di base
tra l’esplosione atmosferica e una esplosionesotterranea? Che durante la fase
iniziale dell’esplosione nucleare (o anche esplosione termonucleare), l’energia
è liberata sotto forma di quello
chiamato “radiazione primaria”, che per maggior parte, quasi il 99%, si
trova al centro dello spettro dei raggi X (la restante parte è rappresentata da
uno spettro di radiazione Gamma, che provoca danni, e da uno spettro visibile
che si produce in un lampo di luce). Quindi, questa energia esplosiva rappresentata
dai raggi X potrebbe consumarsi riscaldando l’aria circostante a decine di
metri intorno all’ipocentro di tale esplosione. Questo avviene perché i raggi X
non possono viaggiare molto lontani, essendo consumati dall’aria circostante.
Il riscaldamento di quest’area
relativamente piccola intorno all’ipocentro di un’esplosione nucleare potrebbe
risultare in apparenza come “sfere nucleari di fuoco”, che fisicamente non sono
altro che aria estremamente surriscaldata. Queste “sfere nucleari di fuoco”
sono responsabili dei due principali fattori distruttivi di un’esplosione
nucleare atmosferica: radiazione termica e onda espansiva, dato che questi
fattori sono esclusivamente prodotti dalle alte temperature dell’aria intorno a
un’esplosione nucleare. Ma l’immagine è completamente diversa quando avviene
un’esplosione nucleare sotterranea. Non c’è aria intorno al punto di esplosione
(zero-box) dove si trova collocata la carica nucleare. Così, al posto di
questo, tutta l’energia liberata da un’esplosione nucleare sotto forma di raggi
X potrebbe essere consumata riscaldando la roccia circostante. Questo può
trasformarsi in un surriscaldamento, scioglimento ed evaporazione di tale
roccia, che a sua volta può causare la creazione di una cavità sotterranea la
cui misura dipenderà direttamente dalla carica esplosiva o munizione usata. Si
può avere un’idea di quanta roccia potrebbe sparire durante un’esplosione
nucleare sotterranea attraverso la seguente tabella dove le quantità di diverso
materiale evaporato e sciolto (in tonnellate metriche) vengono mostrate nella
colonna “di carica di chilotoni”:
Solo un esempio: la
detonazione di una carica termonucleare di 150 chilotoni, sotterrata ad una
sufficiente profondità in roccia di granito potrebbe causare la creazione di
una cavità di circa 100 metri di diametro, come è mostrato nella seguente
figura:
Tutti i grattacieli hanno le
loro fondamenta a circa 20 o 30 metri sotto la superficie della Terra. In
questo modo, è possibile calcolare la posizione del punto dell’esplosione (zero
box) sotto uno dei grattacieli in modo che l’esplosione nucleare produca una
cavità la cui parte più alta raggiunga le sue fondamenta inferiori, e non solo
alla superficie, per demolirlo.
Ad esempio, nel caso
specifico delle Torri Gemelle, le loro fondamenta inferiori si trovavano a 27
metri sotto la superficie, mentre le cariche di demolizione termonucleare di
150 kitoni furono collocate a 77 metri di profondità, misurando dalla
superficie, o 50 mt al di sotto delle fondamenta.
Questa esplosione
termonucleare a 77 metri di profondità può aver creato una cavità estremamente surriscaldata
con la sua sfera superiore toccando le fondamenta più in basso della torre
gemella che si voleva demolire. Ma anche così, la sua portata sarebbe
statabreve per superare i 27 mt ed arrivare in superficie, quindi le strutture
intorno non potrebbero essere colpite da nessun fattore distruttivo di
un’esplosione nucleare sotterranea, eccetto, forse, dalla contaminazione
radioattiva. La torre demolendosi deve perdere le sue fondamenta completamente
e essere risucchiata nella cavità surriscaldata, la cui temperatura interna è
considerata sufficiente a scioglierla completamente. Un sistema analogo è stato
previsto per demolire l’edificio 7 e la Sears Tower di Chicago.
Ma, c’è un altro fattore da
considerare durante il calcolo della demolizione nucleare dei grattacieli.
Questo si avvicina al granito evaporato all’interno della cavità.
Dove si presume dovesse
andare tutto quel granito ora allo stato gassoso? Un grafico dei fatti fisici
avvenuti dopo un’esplosione nucleare sotterranea, risulterà interessante, senza
dubbio. Vediamo:
Il grafico rappresenta i
processi fisici più importanti che avvengono durante un’esplosione nucleare
sotterranea “ideale” (che si presume abbia luogo ad una sufficiente distanza
dalla superficie). Quindi, dovrebbe essere chiaro che lapressione estrema della
rocca evaporata all’interno della cavità svolge due lavori importanti: 1)
Espande la cavità dalla sua misura “primaria” a quella “secondaria”; 2) Dato
che questa espansione si realizza a spese delle rocce circostanti, questo produce
due zone danneggiate intorno a sé, ognuno dei quali rappresenta un diverso
livello di danneggiamento.
In gergo nucleare, la zona
immediatamente adiacente alla cavità riceve il nome di “zona compressa”
(crusched zone). Questa zona può essere tanto ampia quanto il diametro della
cavità stessa ed è piena di un materiale particolare, questo è di roccia
completamente polverizzata, ridotta in polvere microscopica le cui particole
misurano intorno ai 100 micron. Inoltre, questo stato particolare della materia
nella”zona compressa” è così strano che, a parte un test nucleare sotterraneo,
non siverifica in nessun altro luogo in natura. Se si prende dolcemente una
pietra di questa zona, può rimanere intera e, dalla sua apparenza, forma e
colore, assomigliare ad una pietra. Ma se fai pressione leggermente questa
“pietra” si disintegrerà immediatamente, come la polvere microscopica che in
realtà è.
Una seconda zona, vicina alla
“zona compressa”, riceve il nome di “zona danneggiata” (damaged zone), in gergo
nucleare. Questa “zona danneggiata” è
piena di piccole rocce in pezzi con dimensioni che vanno da pochi millimetri a
unaframmenti relativamente grandi.
Mentre più vicino alla zona
compressa, più piccoli saranno i detriti, più lontano dall’ipocentro invece,
questi saranno più grandi.
Infine, fuori dal limite
della “zona danneggiata”, non ci dovrebbe essere praticamente maggior danno
alla roccia circostante.
Tuttavia, quello che abbiamo
preso in considerazione prima sono i processi fisici più vicini ad una distruzione
nucleare “idealmente profonda”. Ma quando una carica nucleare non è sotterrata
ad una profondità sufficiente, il quadro è diverso. In questo caso le zone
”compresse” e ”danneggiate” non saranno esattamenterotonde. Spesso possono
avere forma ellittica, con la parte più lunga che punta verso l’alto,
paragonabile ad un uovo con il lato più sottile rivolto verso l’alto; o
possibilmente più ellissoidale e più affilato di un tipico uovo. Questo avviene
perché la pressione dei gas evaporati possono trovare minor resistenza verso la
superficie dato che questa si trova più vicina, così le zone “compresse” e
“danneggiate” possono estendersi verso l’alto invece di andare in qualsiasi
altra direzione.
Il disegno illustra la
resistenza della roccia circostante quando una cavità non è posta ad una
sufficiente profondità sotto la superficie della terra. Evidentemente, la
resistenza della roccia verso la superficie sarà molto inferiore a quello in
direzione opposta, perché tutto si sta muovendo nella direzione in cui vi è
minor resistenza.Allora, logicamente, la cavità tenderà ad espandersi verso la
superficie e mai sarà rotonda (o “idealmente rotonda”). Avrà sempre una forma
ellittica.
Quando la pressione si
propaga verso l’alto e i contorni superiori delle zone “danneggiate” e
“compresse” trovano le fondamenta sotterranee della torre che si deve demolire,
la figura più essere ancora più distinta. Questo è perché i materiali con i
quali è fatta la torre si differenziano dal granito adiacente, parlando in
termini di “resistenza dei materiali”. Inoltre, vi è abbastanza spazio vuoto
all’interno della torre, mentre il granito nelle restanti direzioni è solido.
Così, l’espansione del contorno superiore di entrambe le zone (compresse e
danneggiate) sarà maggiore. Nel caso della Torre Sears o delle Torri Gemelle,
la zona danneggiata può raggiungere i 350-370 mt, mentre che la zona compressa
può raggiungere i 290-310 mt. Nel caso dell’edificio 7, tutta la sua lunghezza
sarà compresa tra la zona compressa, in modo da poter essere totalmente
polverizzata. Questa è una delle qualità uniche di qualunque demolizione
nucleare: la sua capacità di polverizzare calcestruzzo e acciaio.
La figura a sinistra mostra la sottile polvere microscopica che ha
coperto Manhattan dopo la demolizione del WTC. Molti erroneamente hanno creduto
che si trattasse di calcestruzzo polverizzato, ma no. Era polvere si, ma nella
maggior parte, si trattava di acciaio diventato polvere. Nonostante la diffusa
e scorretta credenza popolare, le strutture delle torri non avevano molto
calcestruzzo. Questo fu usato, anche se in quantità limitate per fare piani
sottili nella costruzione delle torri, ma oltre a questo, non fu usato altrove.
Gran parte delle torri erano
fatte di acciaio, e non di calcestruzzo. Di conseguenza quella sottile polvere
era in gran parte polvere di acciaio, anche se non tutto era precisamente
“polvere d’acciaio”. C’era anche “polvere di mobilia”, “polvere di legno”, ”polvere
di carta”, ”polvere di tappeti”, “polvere di componenti dei pc” e perfino
”polvere umana”, dato che le persone rimaste nelle torri furono polverizzate
nello stesso modo di acciaio, calcestruzzo e mobili.Alcuni potrebbero chiedersi
perché l’edificio 7 è crollato al suolo mentre le torri hanno disperso non solo
polvere ma anche di polvere e detriti a
grande distanza? A questa domanda è facile da rispondere. Date un’occhiata alla
distribuzione delle zone “compresse” e “danneggiate” sulla struttura delle
torri e scoprirete che la risposta è ovvia.
Il grafico qui sopra rappresenta
la distribuzione approssimativa delle zonedanneggiate nello scenario di una
demolizione nucleare di un grattacielo usando carica termonucleare di 150
chilotoni a 50 metri sotto la base inferiore di ungrattacielo. Non dimentiche
che le cariche di demolizione in questo caso particolare non furono sepolte ad
una “profondità ideale”, è per questo che le zone compresse e danneggiate non
sono rotonde ma ellittiche, con la parte più acuta verso l’alto, verso aree di
minor resistenza. E’ comprensibile che l’intera lunghezza dell’edificio 7s’
inserisce nella “zona compressa” in modo che non è rimasta una parte superiore
senza danneggiamenti che causasse lo stesso effetto che si è visto nel crollo
delle Torri Gemelle.
Questa distribuzione
particolare dei danni lungo le strutture dei grattacieli inflitto da questo
processo può essere meglio compreso vedendo i video che mostrano nel dettaglio
il collasso delle Torri Gemelle e dell’Edificio 7. Questi video contemporanei
sono disponibili su Youtube.
Le immagini mostrano il collasso della torre nord. E’ chiaramente visibile che la torre è stata ridotta a polvere finissima e morbida. Nella parte inferiore dell’immagine si vede chiaramente che l’edificio 7 non mostra alcun tipo di danno. Nella foto a destra, l’edificio 7 sembra essere più piccolo che nella foto a sinistra ma questo è dovuto al fatto che l’elicottero con il fotografo erano in movimento e la seconda immagine è stata scattata da un’angolazione diversa. L’edificio 7 è crollato dopo 7 ore.
Va aggiunto che, nonostante
l’apparente insufficienza di 150 chilotoni per polverizzare altissimi
grattacieli nella loro interezza (come si vede dall’immagine, le torri non si
sono polverizzate se non per un 80%, lasciando le parti alte intatte), in
demolizione nucleare non si possono usare cariche di maggior potenza per
questioni meramente legali. Il problema è che, secondo il Trattato di
Esplosioni Nucleari Pacifiche USA-Unione Sovietica del 1976, le cariche per le
munizioni nucleariutilizzate con fini non militari, furono limitate a 150
chilotoni per detonazione e un massimo di 1,5 megatoni per gruppo di
esplosione. In questo modo, l’industria della demolizione nucleare si inserisce
all’interno di questi parametri: nel caso di demolizione nel WTC fu possibile
usare tante cariche quante fossero necessarie ma senza eccedere i 150 chiloton
per carica. Per questo lo schema di demolizione del WTC consisteva in 3 cariche
di queste che si sono sommate ad una carica totale di 450 chilotoni. Per coloro
che non possono immaginare la potenza di 150 chilotoni, èbene ricordare che la
potenza di una bomba sganciata su Hiroshima nel 1945 era minore di 30
chilotoni.
Gli aerei
Ora presumo che il lettore
capisce quanto erano forti le torri da non poterle abbattere con nessun metodo
convenzionale ma con potenti esplosioni termonucleari sotterranee, sarebbe
interessante considerare un altro interrogativo: se un aereo di linea è capace
di penetrare queste torri come lo è stato visto in tv.
Questo è il secondo “aereo” terrorista che si trova
sul punto di penetrare il perimetro di acciaio doppio e rinforzato, e sparire
completamente dentro la torre sud.
Prima di tutto per rendere
questo più facile da comprendere, torniamo brevemente al punto in cui ho cominciato
questo articolo: dato che le torri non sono crollate a causa del combustibile
ma per cariche termonucleari sotterranee, oltre al fatto che sono crollate
nell’ordine sbagliato e, inoltre, l’edificio 7 che- senza aver avuto l’impatto
di nessun “aereo terrorista”- è anche crollato, possiamo presumere che gli
aerei non erano strettamente necessari. Erano superflui perché non hanno
contribuito in alcun modo al crollo delle torri del WTC. Dal momento che gli aerei erano ridondanti,
sarebbe lecito ritenere che l’11/9 potrebbe essere stato perpetrato senza
coinvolgere nessun aereo. Le Torri Gemelle e l’edificio 7 dovevano sparire
perché qualcuno l’ha deciso così, cosa che non aveva nulla a che fare con
eventuali “aerei”. Per questo, molti ragionevoli ricercatori dell’11/9 hanno
cominciato a mettere in discussione le spiegazioni del governo degli Stati
Uniti sul fatto se erano stati aerei a colpire le torri. Esistono diverse
ricerche su internet, in particolare le presentazioni famose dei video come
“September Clues”o “Foxed Out” disponibili su Youtube, che includono analisi di
vari video contemporanei mostrando gli aerei e provando in modo soddisfacente
che gli aerei furono digitali.Tuttavia,, l’autore di questo articolo preferisce
un approccio diverso. Invece di analizzare le contraddizioni dei video
sull’11/9, dei quali molti potranno dubitare, l’autore preferisce andare
direttamente all’evidenza: l’alluminio non può penetrare l’acciaio. Punto.
Credere che un Boeing 767 di alluminio è capace di penetrare il perimetro ed il
nucleo di colonne eccezionalmente spesse con doppia parete in acciaio, come si
vede nell’immagine precedente, è lo stesso che credere che, improvvisamente, le
leggi della fisica si siano prese una vacanza quell’11 settembre 2001.
Alcuni comprensibilmente
potrebbero farsi questa domanda: gli aerei, nonostante siano fatti in
alluminio, volavano a quasi 500 miglia all’ora, quindi, data la loro grande
massa e velocità, avevano l’energia cinetica sufficiente per penetrare nelle
torri nonostante che queste fossero d’acciaio. Ma questo è un punto di vista
sbagliato. Si, intuitivamente, sembrerebbe che un gigantesco aereo in movimento
rappresentasse una grande quantità di energia, e quindi sembrerebbe ragionevole
che potesse provocare un grande danno ad un edificio colpendolo. Ma cosapensate
che accadrebbe, ipoteticamente, se con l’aereo sospeso in aria, qualcuno
prendesse una delle enormi torri del WTC, le scuotesse violentemente e colpisse
tale aereo con una velocità d’impatto di 500 miglia all’ora? L’aereo cadrebbe o
passerebbe attraverso l’edificio in movimento, facilmente, senza che la sua
parte più leggera rimanesse fuori dalla
copertura esterna della torre (che era due volte più spessa della corazza di un
carro armato?) Pensate un po’ a questa domanda ipotetica, perché sia che un
aereo si schianti contro una torre ferma o che la torre sbatta contro un aereo
fermo, la fisica della situazione è la stessa. La risposta intuitiva al danno
di un “veloce aereo in movimento” non potrebbe essere altrettanto
intuitiva.Molte persone che all’inizio non hanno prestato attenzione alla
costruzione delle Torri Gemelle
pensarono che le facciate erano semplici pannelli di vetro (che,
comprensibilmente, permetterebbero che qualsiasi aereo le penetrasse), dopo
hanno scoperto con stupore che erano fatte di grosse colonne di acciaio, non
molto diverse dal nucleo interno, e che queste colonne così densamente
collocate costituivano il perimetro esterno. Una volta che questo è chiaro, è
anche chiaro chenessun aereo (con ali e coda, e turbine sotto le ali) può
essere capace di penetrare un simile perimetro di grosse colonne e sparire
completamente dentro di esso senza che neanche la minima parte dell’aereo cada
per strada.
Probabilmente, le persone
anziane potranno ricordare che effetto ha avuto sulle navi da combattimento e
trasporti statunitensi, l’impatto di aerei kamikaze giapponesi quando si sono
schiantati di fronte a loro: semplicemente l’aereo finiva a pezzi (senza penetrare
la corazza nelle navi) e cadeva giù. Nel caso di una nave non corazzata, al
massimo, il motore d’acciaio dell’aereo era l’unica cosa che poteva penetrare
ma non le sue ali, coda o turbine.
Foto della seconda guerra mondiale, che
mostra il danno di un aereo giapponese ad una nave non corazzata
Sulla base di questa
premessa, ognuno può fare i suoi calcoli guardando le immagini delle colonne
interne della torre:
Sopra: profilo delle colonne del nucleo trovate nella
“Zona Zero”: lo spessore può essere calcolato facilmente. Presenta pareti di
2,5 pollici di spessore; queste grosse colonne di acciaio conformavano il
nucleo interno ed il perimetro esterno delle torri.
In questo diagramma ufficiale si può notare come le
grosse strutture del nucleo interno erano disposte realmente, non solo in mezzo
alla torre, come molti credevano, ma anche in tutto il perimetro.
Qualcuno può seriamente
credere che un Boeing in alluminio (compresa la suacoda, ali e motori) possono
abbattere il perimetro di colonne d’acciaio indicato sopra? Inoltre, essendo
queste colonne messe ad una distanza di un metro l’una dall’altra?
Può essere difficile capire
che è impossibile per un oggetto di alluminio penetrare l’ acciaio. Pertanto,
unicamente per questa ragione qui c’è un indizio, come premessa di base. E’
noto che le bombe perforanti sono fabbricate con un materiale più spesso della
corazza che si pensa di penetrare. Normalmente, le bombe sono fatte di Wolfram
(gli americani inoltre producono bombe a penetrazione contenenti, invece del
costoso Wolfram, Uranio-238, che, pur essendo un materiale non utilizzato, è in
grado di penetrare un’armatura perché è più pesante dello stesso acciaio).
A quanto pare, non esistono
bombe perforanti fatte di alluminio. Questa è una verità evidente in se. Non
esistono spade di alluminio, né taglienti strumenti da taglio, né utensili
affilati fatti di questo metallo. L’idea stessa che un oggetto in alluminio
tagli l’acciaio suona un pò strana, se non ridicola. È interessante notare che
bombe perforanti lanciate contro carri armati o altri oggetti blindati
viaggiano verso il loro bersaglio con una velocità di almeno tre volte la
velocità del suono, e il fatto che sono fatte di Wolfram non è sufficiente per
acquisire la capacità di penetrare l’acciaio. Un altro fattore è richiesto per
questo è la velocità.
La velocità tipica di un
proiettile penetrante lanciato da un cannone anticarro è quasi il triplo della
velocità del suono. Si tratta di almeno 1.000 metri al secondo, anche se di
solito è più veloce di questo, mentre la velocità di crociera massima di un
Boeing passeggeri è subsonica, cioè meno di 250 metri al secondo nel migliore
dei casi. E’ bene guardare di nuovo le colonne e immaginare che le sue spesse
pareti doppie sono paragonabili alla corazza usata per fare i carri armati.
Penetrate una colonna come questa potrebbe essere una sfida per una bomba
perforante lanciata da un cannone anti-carro a lungo raggio e senza ostacoli.
In realtà, questo concetto di “doppia parete” si applica solo al caso delle
bombe perforanti, dal momento che uno dei suoi compiti è quello di penetrare
solo due pareti perpendicolari alla sua traiettoria. Tuttavia, per un aereo di
alluminio, è un compito enorme. In aggiunta alle due pareti perpendicolari al
suo cammino, deve tagliare due pareti in più, che marciano in parallelo con
queste, perché ogni tubo è dotato di quattro mura, non solo due. E queste due
pareti devono avere uno spessore molto maggiore.
Penso che ora potrebbe essere
più facile a contemplare la pretesa capacità di penetrazione di Boeing di
alluminio dopo il confronto con una bomba d’artiglieria.
Perché la “Commissione 11/9″
o gli “ingegneri” del suddetto NIST-National Institute of Standards and
Technology – non hanno cercato di fare un esperimento con un Boeing senza
passeggeri e con varie di queste colonne? Questo tipo di esperimento potrebbe
essere una cosa veramente buona per provare ai dubbiosi che furono “aerei
terroristi”, quelli che abbatterono le Torri Gemelle.
Questa particolare scoperta
ha portato molte persone a credere che, poiché il piano in alluminio a quanto
pare non poteva essere coinvolto nell’evento, quindi solo aerei “digitali”
potevano penetrare quel denso perimetro di colonne a doppia parete delle
defunte Torri Gemelle.
Può essere chiaramente
visibile che al di fuori del perimetro sono stati tutti tagliati da poche
ridicole linee rette, peraltro parallele l’una all’altra, in modo che la forma
del cosiddetto “buco d’ impatto” non assomiglia alla sagoma di un aereo neanche
lontanamente. In effetti, la spiegazione di questo ridicolo fenomeno è
semplice. Come si può vedere in questa foto, il perimetro della torre non è
fatta solo di colonne in acciaio. Inoltre vi era un rivestimento in alluminio
fissato ai bordi esterni delle colonne perimetrali dell’acciaio. E a differenza
di questi (che erano più o meno interi dalla base della roccia alla sommità
delle torri), il rivestimento in alluminio è stato collocato in segmenti
verticali molto più corti. Se guardate attentamente l’immagine, nelle parti
intatte della facciata si noteranno
alcune linee orizzontali che vanno parallele l’una all’altra, ripetendosi ad
intervalli visibili. Queste linee, che non sono altro che i punti di legame
delle parti in alluminio, mostrano ciò che è la longitudine effettiva di ogni
pezzo. Il problema per gli autori del 11/9 era che avevano bisogno di collocare
i loro esplosivi convenzionali (la cui disposizione fu progettata per
assomigliare a fori di impatto o sagome di aerei-) non all’interno della torre,
ma fuori di essa, perché l’energia esplosiva dovevaessere diretta verso
l’interno per far sembrare il loro piano più credibile. Se avessero collocato
le cariche dentro, poi l’intera sezione della torre che si presume sia stata
colpita da un aereo, non poteva essere caduta dentro come si suppone sia
accaduto, ma sarebbe volata fuori dalla torre, e invece di carrelli di
atterraggio e i motori degli aerei, gli ingenui creduloni sul marciapiede
avrebbero trovato i frammenti della torre stessa.
Apparentemente, fissare le
cariche tagliando fuori la facciata non era un’opzione, perché queste avrebbero
potuto essere notate dalla gente. Pertanto, i responsabilidel 9-11 collocarono
le loro cariche tra i pannelli in alluminio e colonne perimetrali in acciaio.
L’energia esplosiva delle cariche fu direttaverso l’interno per tagliare con
precisione delle barre d’ acciaio nei punti giusti. Senza dubbio, questo ha
funzionato. Come si può vedere, le colonne interne, sembrano di aspetto più
rusticoa differenza del lucido dell’ alluminio, sono stati tagliati in linee
rette per simularecon precisione le forme degli aerei. Inoltre, le estremità di
queste barre sonopiegate verso l’interno, esattamente come doveva essere.
Tuttavia, gli autori del11/9 non hanno calcolato bene una cosa. Anche la maggior
parte dell’energiaesplosiva delle cariche si è diretta verso l’interno, una
parte minore di questaenergia si è diretta verso l’esterno, creando un effetto
rinculo. Questo ha fatto esplodere il rivestimento in alluminio.
Così, invece di tagliare l’alluminio,
l’esplosione incontrollata ha strappatocompletamente interi pezzi appena tutto
e li gettò sul marciapiede. Pertanto, a seconda della disposizione verticale
delle cariche in alcune parti questi erano pezzi di una lunghezza, in altri
erano doppi e addirittura triplicati in lunghezza. Così quel”buco d’impatto” ha
un aspetto così ridicolmente stupido, mostrando una sorta difigura piuttosto
sfalsata della forma perfetta di un velivolo come dovrebbe essere, se solo si
fosse trattato di barre d’acciaio.
Oltre a questo, nella foto
qui sopra si vede chiaramente una donna aggrappatadisperatamente ad una delle
colonne. È stata riconosciuta come Edna Cintron, cheera in attesa di essere
salvata. Purtroppo morì durante il crollo della Torre Nord.Ma, in questo momento
della sua vita ha mostrato al mondo (con la sua presenza, in questo presunto
punto ”caldo” dove le colonne di acciaio presumibilmente si fusero) che il
governo degli Stati Uniti stava ingannando la gente.
In realtà, molti confusi nel
leggere questo potrebbero chiedersi: che cosa dire circa i testimoni che hanno
visto il ”velivolo”? La risposta è: il numero di chi non ha vistoalcun aereo è
quasi pari al numero di ”testimoni oculari” che dicono di averli visti.Ma i
media hanno preferito per lo più includere nei loro reportage ”testimoni” che
affermano di aver visto gli ”aerei”.
L’intera produzione del 9-11
è stato un grande inganno. Se qualcuno ha cercato diprodurre immagini false di
aerei che tagliano un perimetro di acciaio con la stessa facilità, come se
questi (gli aerei) fossero di acciaio e le torri di burro, e riuscendo a dare
questi filmati ai media, è logico supporre che in precedenza fosse
statopreparato un numero sufficiente di “testimoni oculari” che potrebbe dire
di aver visto l’aereo. Naturalmente, possiamo presumere questo. Tutti quei “testimoni”
che affermano di aver “visto” come aerei d’alluminio penetrarono le robuste
pareti delle Twin Towers erano solo attori assunti dagli autori del 11/9. Ma il
senso comune diingenui telespettatori sembra essere andato in vacanza.
Tuttavia, il vecchio
dizionario inglese, stampato prima dell’11 settembre, che ha definito lo strano
termine nucleare “Ground Zero” può essere la migliore medicina per superare
l’illusione del 11/9 e il recuperare un senso comune…
Per lo stesso motivo, insieme
a questi dizionari, si possono utilizzare anche le fotografie che mostrano la
roccia fusa nelle cavità sotterranee lasciata dalleesplosioni nucleari sotto i
tre edifici del WTC, eventualmente raffreddata e sono stati, finalmente, tolti
tutti i materiali molto radioattivi:
A volte, senza la
dichiarazione richiesta di un testimone, il panorama del 11/9delineato da me in
questo articolo può essere incompleto. Forse almeno la testimonianza di un test
senza dubbio dovuta. Ci sono molte testimonianzedisponibili, ma ho scelto la
migliore e la più convincente di tutte.
Vi è un notevole articolo
intitolato “Rudy Tuesday”, pubblicato dal New York Magazine on-line. Questo
articolo non solo è degno di nota perchè il termine “ground zero” in relazione
al ”Ground Zero“ di Manhattan è usato come è, vale a dire senza virgolette e
senza maiuscole, come potrebbe essere utilizzato in qualsiasi manuale di
protezione civile, ma anche per la dichiarazione del sindaco di New York,
Rudolph Giuliani (Leggere la dichiarazione).
Penso che sia un capolavoro
dell’importante prova dell’ 11/9 e una testimonianza importante dal punto di
vista psicologico, devo menzionare qui l’intero brano di questo articolo “così
com’è“, senza modificare nulla.
Ciò che non dovrebbe sfuggire
alla vostra attenzione è evidenziato in grassetto da me. Notate che dopo il
crollo del WTC senza precedenti per il carburante, il sindaco di New York,
senza un motivo apparente è andato a parare “sul nucleare” e iniziò il suo
discorso con i commenti assurdi sui reattori nucleari, ha continuato dicendo
che in più SAPEVA perchè gli operai della zona zero erano fermi (operai che
inviò laggiù per pulire senza dotarli di tute contro materiali pericolosi):
“Esatto, 11/9. Fuori dalla
sala da pranzo, dopo che l’insalata era servita, il congressista Delaware Mike
Castle prende il microfono. Parla di Rudy e degli spazzini. I blackberry
continuano a suonare. Poi Castle parla di una passeggiata alla zona zero che ha
fatto il sindaco insieme ad altri parlamentari nei giorni successivi agli
attentati. La gente comincia a prestare attenzione. ”È andato alla maggior
parte dei funerali, era lì in ogni modo possibile“, ha detto il Castle. “Io non
credo che potremo mai ringraziarlo abbastanza per tutto quello che ha fatto.”
Ora Rudy cammina verso il
podio. La sala si alza. Gli uomini d’affari ai tavoli costosi si mettono in
piedi e un uomo con aria da banchiere si mette le dita alla bocca e fischia
forte.
Inizialmente, Giuliani spreca
la buona volontà. Qualcosa sull’ immigrazione finisce con un botto. Segnala che
la Cina ha più di 30 reattori nucleari mentre noi ne costruiamo solo uno.
“Forse dovremmo copiare la Cina”.
Cosa? È possibile vedere la
perplessità della gente: questo sarebbe lo stesso tipo che abbiamo visto in
televisione? Il ragazzo che era così presidenziale quando il nostro attuale
presidente mancava?
Così Rudy infine si mette
comodo. Insieme a McCain e Mitt Romney, i suoi contendenti presidenziali più
noti, Giuliani, ancora troppo incredulo, sostiene il presidente e la sua
politica di attacchi preventivi. Tuttavia, Rudy può trasformare la questione in
un modo che McCain e Romney, per non parlare Hillary e Barack Obama non
possono. E ora lo fa: l’Iraq conduce al 11/9, il quale porta allasacra immagine
dei lavoratori edili alzando la bandiera sopra la zona zero.
“Sapevo su cosa erano in
piedi“, spiega Giuliani. “Erano in piedi sulla cima di uncalderone. Stavano in
piedi sugli incendi di 2.000 gradi che sono arsi per centinaia di giorni. E
hanno messo le loro vite a rischio per issare la bandiera”
La stanza è silenziosa. Nessuna
forchetta tocca il piatto, nessun braccialetto d’oro fa un rumore.
“Hanno alzato la bandierina
per dire, ’Non possono sconfiggerci, perché siamo americani”.
Il sindaco fa una pausa e in
quel momento una donna anziana singhiozzava.
Continua. ”E non diciamo
questo in un modo arrogante o militarista, ma in modo spirituale: La nostra
idea è migliore della tua”.
Non sono sicuro,
naturalmente, se le sue “idee” sono davvero ”migliori delle nostre”, perché
dopo tutto non credo che ci fosse una buona idea nel demoliregrattacieli con
cariche termonucleari -8 volte più potenti di quelle usate a Hiroshimanel mezzo
di una zona urbana, anche se, in linea di principio, sono d’accordo con
ilsignor Giuliani. I poveri soccorritori della zona zero erano in piedi su un calderoneed
hanno messo le loro vite a rischio, come ci si può francamente aspettare
quandola gente ingenua visita un luogo di una recente esplosione nucleare
senzaindossare alcun equipaggiamento protettivo.
D’ora in poi, credo, il
lettore ha più o meno un quadro completo degli eventi cheaccaddero nel ”Ground
Zero “ di Manhattan, e ciò che il termine ”ground zero”significava nei
dizionari inglesi prima dell’11/9, che sono tutti supportati dalla
testimonianza di un testimone importante.
Certo, molti lettori avranno
un sacco di domande come: Che cosa ha colpito il Pentagono? Se gli aerei non
colpirono le torri, dove sono spariti? Cosa è successo ai suoi passeggeri? Cosa
è successo ai presunti rapitori? Cosa è successo al Volo 93? Perché “l’aereo
del Giudizio Finale” (Doomsday plane -NdR-) è stato visto volare l’11/9? Perché
non era possibile il crollo della Torre Sud prima della Torre Nord? Perché i
funzionari degli Stati Uniti demolirono le Torri Gemelle e l’edificio 7? Perché
ci sono casi di malattia acuta da radiazioni tra i lavoratori di Ground Zero,
piuttosto che le malattie croniche per radiazioni? Chi ha mandato le lettere
all’antrace e perché? Perché i servizi di controllo di altri paesi come Russia,
India e Cina, preferirono “non riportare” che il governo degli Stati Uniti
demolì le torri con tre cariche termo nucleari di 150 chilotoni, e che questa
azione non aveva nulla a che fare con l’Afghanistan o l’Iraq? Perché AIEA è
silenziosa? E, infine, chi ha organizzato l’ 11/9 e perché?
Come potete immaginare,
l’11/9 fu un’operazione complicata e i suoi aspetti separati sono così
intricati che è semplicemente impossibile descrivere l’intera operazione “in
breve”, senza spendere un minimo di attenzione a ciascuno dei suoi aspetti. Non
ho la minima possibilità di spiegare in maniera soddisfacente lo scenario
completo dell’11/9 in uno spazio così limitato, come quello che mi offre questo
articolo.
Nel settembre del 2009, ho
prodotto un video più o meno comprimibile che dura circa 4 ore e spiega
abbastanza circa l’11/9. Questo video si può trovare inInternet, cercando “Dimitri Khalezov video” su google. Inoltre, ho scritto un
libro di 500 pagine in formato A4. Questo è solo per dimostrare che è davvero
impossibile spiegare in modo comprensibile cosa sia realmente successo l’11
settembre 2001 in un piccolo articolo. Solo spiegare le capacità tecniche dell’
attacco missilistico contro il Pentagono, e le circostanze che lo circondano,
può richiedere la lunghezza totale di questo articolo. Ma per fortuna, questa
storia può continuare qui.
Pertanto, tutte le domande
menzionate sopra, non potevano che rispondereall’ultima: l’11/9 è stato
organizzato da coloro che volevano portare gli Stati Uniticon altri paesi ad
una guerra ridicola in Afghanistan e in Iraq e coloro che hanno voluto privare
i cittadini di questi paesi delle loro ultime libertà civili e diritti umani.
Si dovrebbe capire che né Al-Qaeda né qualsiasi organizzazione musulmana poteva
permettersi di fornire falsi filmati di “aerei” ai media statunitensi, né
reclutare testimoni che “videro” come aerei di alluminio penetravano l’acciaio,
né demolire contemporaneamente le torri del WTC con 3 cariche termo nucleari
sotterranee di150 chilotoni ciascuna (20 volte più potenti della prima bomba
sganciata su Hiroshima).
Altri link:
- http://www.veteranstoday.com/2010/10/16/gordon-duff-when-will-the-crimes-of-911-end/
- Informazioni importanti: http://www.dimitri-khalezov-video.com
- Scaricare video: http://911-truth.net
- Scarica l’ebook: http://www.911thology.com/home.html
- Canale YouTube : http://www.youtube.com/user/DimitriKhalezov
- Contatti: http://www.dkhalezov.com/
Ulteriori link:
L’intervista più
impressionante sulle presunte armi di distruzione di massa (o WMD: Weapons of
Massive Destruction) e connessioni con il cosiddetto “Signore della Guerra” o
”Mercato della Morte” Victor Bout (che è un amico personale di DimitriKhalezov):
- http://www.mathaba.net/news/?x=625029
- http://projectcamelotproductions.com/interviews/viktor_bout/911_viktorbout.html
Maggiori informazioni su Victor Bout:
- http://www.911-truth.net/Victor_Bout/
- http://skypotrol.net/2010/10/10/face-to-face-with-viktor-bout-court-room-conversations/
L’autore: Dimitri A. Khalezov
@dimitrikhalezov
Dimitri A. Khalezov, è
cittadino sovietico ed ex funzionario incaricato della cosiddettaUnità Militari
46179, noto anche come Servizio di Controllo Speciale del 12°Dipartimento del
Ministero della Difesa dell’URSS. Il Servizio di Controllo Speciale, noto anche
come intelligenza atomica (in seguito “nucleare”) è stato responsabile dell’
unità militare segreta per la rilevazione di esplosioni nucleari (compresi i
testnucleari sotterranei) di vari avversari dell’ex URSS, così come fu
responsabile del controllo e osservazione di diversi trattati internazionali
relativi ai test nucleari edesplosioni nucleari pacifiche. Dopo l’11 settembre
2001, ha fatto una ricerca approfondita sull’11/9 e ha dimostrato che le Torri
Gemelle del WTC e l’edificio 7 furono demoliti dalle esplosioni di tre cariche
termonucleari sotterranee, le quali dettero il nome di “Ground Zero” al punto
della demolizione. Inoltre, testimonia checonosceva il cosiddetto “regime di
demolizione di emergenza nucleare” delle Twin Towers dopo anni ’80, quando
lavorava nel Servizio Speciale di Controllo Sovietico.
(*) Pubblicato per la prima
volta nel n. 31, Ottobre-Novembre 2010, della rivista tedesca “Nexus Magazin”,
sito web http://www.nexus-magazin.de/ausgaben/nexus-magazin-31-oktober-november-2010;
tradotto allo spagnolo per il sito di Daniel Estulin; tradotto e pubblicato in Italiano dal sito “Voci dalla Strada” il 27/01/2011.
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