A cura del prof. Attilio Folliero
I gradi dell’aggettivo qualificativo (Scaricare/Descargar)
Con gli aggettiviqualificativi non solo possiamo esprimere la qualità di una persona, animale ocosa, ma anche il grado, ossia la misura in cui tale qualità è posseduta. L’aggettivoqualificativo ha tre gradi:
· Grado positivo, quando indica la semplice qualità, senzaindicarne la misura. Esempi: bello, brutto, alto, grasso, magro, oscuro, chiaro;
· Grado comparativo, quando esprime un confronto tra due termini.Esempi: più bello, meno bello, tanto bello quanto ...;
· Grado superlativo quando esprime il grado massimo di una qualità.Esempi: bellissimo, il più bello.
Il grado comparativo
Il comparativo indica unconfronto tra due termini, che assumono il nome di primo e secondo termine diparagone. Il confronto può avere valore di:
· Uguaglianza, quando la qualità espressa dall'aggettivo èuguale nei due termini messi a confronto; naturalmente, si possono mettere a confronto due qualità della stessapersona, animale o cosa (Luigi è così bello come intelligente; Il gatto è tantofurbo quanto veloce; Il dimante è tanto prerzioso quanto raro), o si puòeffettuare il confronto di una qualità tra due persone, animali o cose (Luigi ètanto bravo quanto Franco; Il gatto è così amichevole come il cane; Dicembre ètanto freddo quanto gennaio). Il comparativo di uguaglianza si esprime con leparticelle così ... come, tanto ... quanto, altrettanto … che (di), non più …di, non meno … di, al pari … di.
· Maggioranza, quando la qualità espressa dall'aggettivo nelprimo termine è superiore a quella dell’altro termine. Il comparativo di maggioranza si forma facendoprecedere al primo termine di paragone la particella più, mentre il secondo termine è preceduto da che o da di (oppure del,dello, della, dei, degli, delle). Si usa obbligatoriamente che quando il paragone avviene tra due qualità dello stesso essere,o tra due infiniti o tra due nomi preceduti da preposizione (Angela è più studiosa che intelligente; Scendere dalla montagna è più facile che salire; lavita è più serena in pianura che in città); invece è indifferentel’uso di che o di quando si paragono una qualità di due esseri differenti(Giuseppe è più bravo che Luigi, oppure Giuseppe è più bravo di Luigi).
· Minoranza, quando la qualità espressa dall'aggettivo nelprimo termine è minore a quella dell’altro termine. Il comparativo di minoranza si forma facendoprecedere al primo termine di paragone la particella meno, mentre il secondo termine è preceduto da che o da di (oppure del,dello, della, dei, degli, delle). Si usa obbligatoriamente che quando il paragone avviene tra due qualità dello stesso essere,o tra due infiniti o tra due nomi preceduti da preposizione (Angela è meno studiosa che intelligente; Scendere dalla montagna è meno facile che salire;la vita è meno serena in città che in pianura); invece è indifferentel’uso di che o di quando si paragono una qualità di due esseri differenti(Giuseppe è meno bravo che Luigi, oppure Giuseppe è meno bravo di Luigi).
Il grado superlativo
Il superlativo esprime ilgrado massimo di una qualità e può essere assoluto o relativo.
Il superlativo è assoluto quando il massimo grado della qualità è espresso senza alcun paragone.Generalmente si forma aggiungendo al tema dell'aggettivo maschile plurale ladesinenza issimo. Esempi:
- bell-oal plurale fa bell-i, che al superlativo assoluto diventa bell-issimo;
- stanc-oal plurale fa stanch-i, che al superlativo assoluto diventa stanch-issimo.
Il superlativo assoluto siottiene anche:
- premettendoall’aggettivo positivo gli avverbi molto, assai, altremodo, immensamente,sommamente, estremamente, infinitamente e simili. Esempi: molto bello, assai profondo,oltremodo utile, enormemente rischioso;
- permezzo dei prefissi arci, stra, ultra, super, extra, iper e simili. Esempi: arcinoto,straricco, strapovero, ultrarapido, supersonico, superuomo, extrapotente,ipersensibile;
- ripetendol'aggettivo positivo, come: bello bello, bagnato bagnato, scuro scuro, neronero, calmo calmo, lungo lungo. Esempi: Luigi tornò a casa bagnato bagnato; Marcotornò a casa calmo clamo;
- rafforzandol'aggettivo con un altro che intensifica la qualità. Esempi: bagnato zeppo,ubriaco fradicio, stanco morto, ricco sfondato.
Alcuni aggettivi fanno ilsuperlativo assoluto distaccandosi più o meno dalla norma; si tratta di derivazionilatine ormai uso raro, preferendo usare la forma composta come: assai benefico,assai ampio, molto celebre, oltremodo misero.
- acrefa acerrimo;
- ampiofa amplissimo;
- asprofa asperrimo o asprissimo;
- beneficofa beneficentissimo;
- benevolofa benevolentissimo;
- celebrefa celeberrimo;
- integrofa integerrimo;
- magnificofa magnificentissimo;
- maledicofa maledicentissimo;
- maleficofa maleficentissimo;
- miserofa miserrimo o miserissimo;
- munificofa munificentissimo;
- salubrefa saluberrimo o salubrissimo.
Il superlativo è relativo quando il massimo o il minor grado della qualità è espresso in relazione adun gruppo di persone, animali o cose. Si forma premettendo l'articolo determinativoal comparativo di maggioranza o di minoranza. Esempi:
- Luigiè il più bravo della classe;
- Mariaè la meno studiosa della classe.
Bisogna fare attenzione anon confondere il superlativo relativo con il comparativo; mentre ilcomparativo esprime un confronto fra due esseri o due gruppi, il superlativoesprime il confronto tra un solo termine e ed resto del gruppo considerato.Esempi:
- Ilmonte Bolivar è più alto del monte Avila (comparativo);
- Ilmonte Bolivar è il più alto dei monti americani (superlativo).
Vi sono aggettivi che non possonoammettere il grado comparativo ed il superlativo:
- gliaggettivi che hanno intrinseco un significato superlativo e quindi non possonoavere gradazione: colossale, eccezionale, enorme, eterno, gigantesco, immenso,immortale, infinito, straordinario, sublime, unico;
- gliaggettivi che indicano figure geometriche, come: quadrato, rettangolare,rotondo, trapezoidale, triangolare;
- gliaggettivi che indicano la materia di cui una cosa è formata, come: argenteo, aureo,bronzeo, ligneo, marmoreo, zincato;
- gliaggettivi che indicano nazionalità o cittadinanza, come: italiano, venezuelano,romano, pugliese, napoletano, americano, asiatico, africano. Tuttavia, nellinguaggio comune a volte si sente dire: sono italianissimo, oppure mi sentopiù italiano di te.
Forme particolari di superlativi e comparativi
Alcuni aggettivi derivano ilcomparativo ed il superlativo da una forma latina ed accanto alle formaregolare hanno un’altra che prende il nome di organica, cioè sono capaci direndere l’idea comparativa o superlativa con una forma unica, senza bisogno dipremettere all’aggettivo positivo più o meo, o aggiungere la desinenza issimo.
Aggettivi che hanno forma regolare e forma organica
Aggettivo | Comparativo regolare | Comparativo organico | Superlativo assoluto regolare | Superlativo assoluto organico | Superlativo relativo regolare | Superlativo relativo organico |
Buono | più buono | migliore | buonissimo | ottimo | il più buono | il migliore |
Cattivo | più cattivo | peggiore | cattivissimo | pessimo | il più cattivo | il peggiore |
Grande | più grande | maggiore | grandissimo | massimo | il più grande | il maggiore |
Piccolo | più piccolo | minore | piccolissimo | minimo | il più piccolo | il minore |
Molto | - | più | moltissimo | - | - | - |
Alcuni aggettivi mancano delgrado positivo ed hanno solo il comparativo ed il superlativo o soltanto ilcomparativo; alcuni aggettivi sono considerati come i positivi. Questi comparativie superlativi, privi del positivo, derivano da preposizioni latine:
Positivo | Comparativo di maggioranza | Superlativo assoluto | Deriva dalla preposizone latina |
(alto) | superiore | supremo (sommo) | supra (sopra) |
(basso) | inferiore | infimo | infra (sotto) |
(esterno) | esteriore | estremo | extra (fuori) |
(interno) | interiore | intimo | intra (dentro) |
- | ulteriore | ultimo | ultra (al di là) |
- | posteriore | postumo | post (dopo) |
- | anteriore | - | ante (davanti) |
- | citeriore | - | citra (di qua) |
- | - | prossimo | prope (vicino) |
- | - | primo | prae (innanzi) |
Notare
I due comparativi latinijunior (più giovane) e senior (più anziano) sono usati in italiano unitamente acognomi o nomi per distinguere due persone omonime. I loro plurali, juniores eseniores si utilizzano in termini sportivi per indicare gli atleti di duecategorie differenti.
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