A cura del prof. Attilio Folliero
L’imperativo (Scaricare/Descargar)
Il modo imperativo è usato per esprimere esortazioni e comandi. Si distingue profondamente dagli altri modi; infatti, mentre l'indicativo, il condizionale ed il congiuntivo generalmente sono usati per le affermazioni, l'imperativo è appunto utilizzato per formulare divieti, preghiere, esortazioni, consigli e comandi.
I tempi dell’imperativo
Secondo alcune grammatiche l’imperativo avrebbe due tempi: il presente ed il futuro. L’imperativo futuro indicherebbe un comando eseguito non all’istante, ma dopo un certo tempo e coincide con il futuro semplice dell’indicativo. Ossia, un comando da eseguire dopo un certo tempo si esprime con il futuro dell’indicativo e quindi non siamo di fronte ad un tempo dell’imperativo. L’imperativo, dunque ha solo il presente.
Prima e seconda persona dell’imperativo presente
L’imperativo presente è un modo sostanzialmente difettivo, perché mancano le forme coniugate della prima persona; ovviamente manca la coniugazione della prima persona in quando chi parla non rivolge un comando, un invito o una preghiera a se stesso. Quando si vuole esprimere un comando a se stessi, si usa il verbo dovere; ad esempio: debbo studiare.
Le forme dell'imperativo, in senso stretto, sono quelle della seconda persona singolare e plurale (tu e voi) e della prima persona plurale (noi). Il più delle volte, esse coincidono con quelle del presente indicativo (esempi: tu esci, tu vai, tu prendi; noi usciamo, noi andiamo, noi prendiamo; voi uscite, voi andate, voi prendete).
La maggiore eccezione riguarda le forme della prima coniugazione in are: la seconda persona singolare dell’imperativo ha la desinenza a (canta tu, mangia tu, parla tu, ricorda tu) al posto di i del presente indicativo (tu canti, tu mangi, tu parli, tu ricordi).
I verbi dare, fare, stare e andare alla seconda persona dell’imperativo fanno dai tu, fai tu, stai tu e vai tu come al presente indicativo (tu dai, tu fai, tu stai e tu vai); spesso sono abbreviate in: da' (o da), fa' (o fa), sta' (o sta), va' (o va). Per il verbo dire la seconda persona dell’imperativo è di' (oppure dì). Le forme dell’imperativo dei verbi essere ed avere sono irregolari: sii tu, siamo noi, siate voi; abbi tu, abbiamo noi, abbiate voi. Per il verbo sapere, la seconda persona dell’imperativo è sappi tu, sappiate voi.
Quando al verbo si uniscono i pronomi atoni, questi vengono posposti: cantaci qualcosa; facciamola finita. Quando i pronomi si uniscono alle forme abbreviate della seconda persona singolare dell’imperativo dei verbi dire (di tu), stare (sta tu), dare (da tu), fare (fa tu) e andare (va tu), rafforzano la consonante iniziale di pronomi (tranne gli). Esempi: dimmi, stammi, datti, facci, fanne, falla, dillo, vattene.
Per quanto riguarda l'imperativo negativo della seconda persona singolare si forma usando l'infinito: non fumare tu, non bere tu, non partire tu.
Terza persona dell'imperativo presente
L'imperativo alla terza persona comiciò ad acquistare una certa importanza quando, in epoca moderna, il lei cominciò a soppiantare il voi come forma di cortesia. La terza persona prende in prestito le sue forme (regolari e irregolari) dal congiuntivo presente (che lei canti, che loro cantino; che lei prenda, che loro prendano; che lei dorma, che loro dormano) e quindi alla terza persona, singolare e plurale abbiamo: canti lei, cantino loro; prenda lei, prendano loro; dorma lei, dormano loro.
Quando nelle terze persone dell’imperativo abbiamo i pronomi atoni, questi sono anteposti alla forma verbale; esempio: ci canti qualcosa!
Dunque, per le tre coniugazioni regolari abbiamo le seguenti forme dell’imperativo:
1. ama (tu), ami (lei), amiamo (noi), amate (voi), amino (loro);
2. temi (tu), tema (lei), temiamo (noi), temete (voi), temino (loro);
3. servi (tu), serva (lei), serviamo (noi), servite (voi), servano (loro);
L'uso dell'imperativo
L'uso dell'imperativo spesso può dare l'effetto sgradito di un'imposizione e dato che le regole sociali impongono determinati comportamenti di cortesia, spesso quindi si sostituisce l’imperativo, l’esortazione, l’imposizone con forme alternative. Ad esempio l'esortazione: “vieni domani!” può essere sostituita con una forma di dichiarazione (vorrei che tu venissi domani), o di una domanda (puoi venire domani? o potresti venire domani?)
Ovviamente non sempre esprimere un'esortazione in maniera diretta significa infrangere le regole di cortesia: sotto questa forma si possono esprimere senza alcun problema degli inviti, le scuse, gli auguri, le offerte o semplicemente un consiglio. È quindi, proprio in questi casi che si usa l'imperativo. Esempi: Vieni domani alla nostra festa, non fare complimenti!; Fa' come se fossi a casa tua!; Faccia buon viaggio!
L'imperativo nella formazione delle parole
Le voci dell'imperativo possono essere utilizzate per la formazione di sostantivi: il tira e molla, il via vai, il fuggi fuggi; si tratta di parole che indicano un'azione ripetuta; inoltre, le forme verbali dell’imperativo possono essere utilizzate per formare parole composte (aggettivi o sostantivi): lavastoviglie, reggiseno, giramondo, rompiscatole.
La coniugazione dell’imperativo presente in alcuni verbi
Essere — Sii tu Sia lui Sia lei Siamo noi Siate voi Siano loro | Avere — Abbi tu Abbia lui Abbia lei Abbiamo noi Abbiate voi Abbiano loro | Amare — Ama tu Ami lui Ami lei Amiamo noi Amate voi Amino loro | Temere — Temi tu Tema lui Tema lei Temiamo noi Temete voi Temano loro | Servire — Servi tu Serva lui Serva lei Serviamo noi Servite voi Servano loro |
Dovere — Devi tu Debba lui Debba lei Dobbiamo noi Dovete voi Debbano loro | Potere — Puoi tu Possa lui Possa lei Possiamo noi Potete voi Possano loro | Volere — Vuoi tu Voglia lui Voglia lei Vogliamo noi Votele voi Vogliano loro | Sapere — Sappi tu Sappia lui Sappia lei Sappiamo noi Sapete voi Sappiano loro | Andare — Vai (va) tu Vada lui Vada lei Andiamo noi Andate voi Vadano loro |
Venire — Vieni tu Venga lui Venga lei Veniamo noi Venite voi Vengano loro | Entrare — Entra tu Entri lui Entri lei Entriamo noi Entrate voi Entrino loro | Uscire — Esci tu Esca lui Esca lei Usciamo noi Uscite voi Escano loro | Salire — Sali tu Salga lui Salga lei Saliamo noi Salite voi Salgano loro | Scendere — Scendi tu Scenda lui Scenda lei Scendiamo noi Scendete voi Scendano loro |
Fare — Fai (fa) tu Faccia lui Faccia lei Facciamo noi Fate voi Facciano loro | Stare — Stai (sta) tu Stia lui Stia lei Stiamo noi State voi Stiano loro | Dare — Dai (da) tu Dia lui Dia lei Diamo noi Date voi Diano loro | Dire — Dì (di') tu Dica lui Dica lei Diciamo noi Dite voi Dicano loro | Bere — Bevi tu Beva lui Beva lei Beviamo noi Bevete voi Bevano loro |
Rimanere — Rimani tu Rimanga lui Rimanga lei Rimaniamo noi Rimanete voi Rimangano loro | Mangiare — Mangia tu Mangi lui Mangi lei Mangiamo noi Mangiate voi Mangino loro | Decidersi — Deciditi tu Si decida lui Si decida lei Decidiamoci noi Decidetevi voi Si decidano loro | Lavarsi — Lavati tu Si lavi lui Si lavi lei Laviamoci noi Lavatevi voi Si lavino loro | Amare Passivo — Sii amato tu Sia amato lui Sia amata lei Siamo amati noi Siate amati voi Siano amati loro |
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